martedì 25 luglio 2017

Festa dell'Unicorno: tre giorni di Fantasia Reale

Ogni volta che vado in una fiera dedicata ai fumetti, ai cosplay e ai gadget, entro in un mondo pieno di fantasia "abitato" da persone reali che intrattengono il pubblico coi loro cosplay o i loro personaggi d'arte, cioè gli idoli del cinema, della televisione e dei social network.

Nel video di 21 minuti circa allegato a questo articolo (cliccate il link sottostante), vedrete un sunto di questo mondo che mi ha dato molte soddisfazioni. Sono anni che frequento questi piccoli mondi fantastici, che sia il Lucca Comics o la Festa dell'Unicorno a Vinci, fiera di cui vi sto parlando adesso:

https://www.facebook.com/formalmenteblog/videos/260444377693039/

La Festa dell'Unicorno è una fiera incentrata sui generi fantasy, fantascienza ed horror che ospita ogni anno, in modo più piccolo ma ben concentrato rispetto all'enorme offerta del Lucca Comics, una vasta gamma di bancarelle dedicate soprattutto al fantasy medievale. Quest'anno, la Festa ha ospitato Tom Felton, l'attore che ha interpretato Draco Malfoy nella saga cinematografica di "Harry Potter" e Tom Wlaschiha, l'attore che ha interpretato Jaqen H'ghar nella serie de "Il Trono Di Spade".

Durante l'ultima edizione, la gran parte delle bancarelle offrivano vari gadget degli universi creati da J.R.R. Tolkien e George R.R.Martin, rispettivamente autori de "Il Signore Degli Anelli" e de "Il Trono di Spade". Esistono addirittura delle organizzazioni/associazioni a tema, come "The Elder Scrolls GRV", gruppo dedicato al videogioco "Skyrim" determinato a creare delle rappresentazioni teatrali di duelli dal vivo con costumi e recitazioni a tema. Quest'ultimo gruppo era situato alla zona chiamata "Terre Del Nord", nominativo perfettamente azzeccato.

E questa è solo una parte della fiera: un'altra zona, "Fumetti e Follie" è stata dedicata alla Gara Cosplay, cioè la competizione tra cosplayers e non solo, poichè ha ospitato anche un noto youtuber, tale Maurizio Merluzzo, protagonista della web series "Cotto & Frullato" creata, scritta e diretta  da Paolo Cellammare.

I cosplayers, per coloro che non lo sapessero, sono le persone che si travestono nei panni dei loro personaggi preferiti. Per esempio, se uno fa Goku Adulto Normale di Dragon Ball Z, deve avere la maglietta blu con tuta arancione che abbia l'ideogramma giapponese posteriore, gli stivali neri pesanti da allenamento, fisico atletico o magro e capelli ritti alla sua maniera, riuscirà ad attirare il pubblico. Più si è simili al personaggio, più si diventa dgli interessanti cosplayers.

Sul retro di quel palco, ecco la piccola area piena di nostalgie, la "RetroGames", un'area che tutte le fiere apprezzano a priori, riportando in vita videogiochi come i Crash Bandicoot, i Super Mario, Pong e Bubble Bobble.

E prima di "Fumetti e Follie", ecco la "Città Degli Incubi", dove si concentra tutto l'horror basato su "The Walking Dead", serie televisiva in onda ed ancora apprezzata da critica e pubblico. La particolarità di quella zona stava nella presenza di "Road To Cosplay_The Walking Dead", una pagina Facebook gestita da alcuni cosplayers che ne raffigurano il cast principale della serie.

Con The Elder Scrolls GRV, ho camminato nella Rocca Incantata, nella Baia Dei Pirati e nella Cittadella dei Cavalieri, nelle quali zone si vedevano altri frammenti di mondi diversi, come "Harry Potter", "Il Signore Degli Anelli" e gli autori della pagina Facebook satirica "Feudalesimo e Libertà".
Durante i tre giorni della fiera, ho rivisto vari youtubers che conosco da anni, come AmicoDiverte, Sgrammaticando, Emanuele degli Zeromic (gruppo di doppiaggio italiano di DBZ Abridged) e Viva La Albe e poi, ho incontrato Maurizio Merluzzo, nonostante (confesso...) non abbia mai visto una puntata della sua serie! Infatti, ho saputo di "Cotto & Frullato" tramite gli apprezzamenti di altre persone che conosco.

Dopodichè, tornavo all'Area Fumetti e Follie per assistere all'intervista di Svetlana Quindt alias Kamui Cosplay, professional cosplayer tedesca famosa anche per la sua attività di scrittrice; Leslie Isabel, professional cosplayer italiana le ha fatto da traduttrice. Ed attendo in fila sotto il cocente e maledetto sole per incontrare Giada Robin, cosplayer livornese che ha una particolarità per la quale ammiro.

La maggioranza direbbe che ammirerei il suo seno prosperoso, oppure lei stessa in tutto, perchè "strafiga mora con corpo giunonico ed occhi chiari verdi ipnotici". Ed invece, ho notato una cosa oltre a questo e, di sicuro, rischio di essere banale. Ammiro Giada per la passione che si porta dietro, quella di creare da sè i cosplay, cioè qualcosa che gli piace e che, ora, lo fa a livello professionale, così come fa anche un'altra professional cosplayer, Jessica Nigri. Inoltre, si può notare sul retro del suo calendario che, agli inizi di questa sua carriera, vinse un premio al "Lucca Comics and Games 2008", per il cosplay di Nico Robin in Skypiea di One Piece (infatti, da lì, proviene il suo soprannome).

Dopo averla salutata con un abbraccio, prosegue la mia visita alla Festa e, durante l'ultimo ritrovo tra youtubers, cioè quello con AlcedoVideo e VivaLaAlbe, intravedo una cosplayer che non riesco a riconoscere, finchè non vedo su Facebook una foto con un altro cosplayer davvero bravo: era la modella Arianna Amoruso, vestita (credo,eh) da vampira danzante di Rio, che aveva incontrato Andrea Barbieri, il quale rappresentava Charlie Chaplin nei panni di Charlot!

Mentre Ariadny Indy, cosplayer che rappresentava al momento una generica, ma elegante Valkyria (apparsa tra l'altro sul giornale La Nazione), posa in un set fotografico di un gruppo, assisto al dietro le quinte di un video di AlcedoVideo, considerando la difficoltà nel fare le riprese in una via trafficata da fotografi e cosplayers. Un video fatto bene può essere creato solo con pazienza e passare dalla teoria alla pratica è comunque difficile e non lo dico solo a livello di video destinato ai social network.

Così finisce la mia visita in questo particolare mondo fantasy, in cui i protagonisti sono reali ed è, forse, questo ciò che più conta. I comuni cittadini curiosi di vedere questo mondo incontrano i creativi che sacrificano ore della propria vita per un travestimento che rappresenta qualcosa che ha segnato la loro infanzia o qualcosa della propria personalità o del proprio carattere.

Ancora oggi, i cosplayers vengono bistrattati come i protagonisti di una semplice e generica carnevalata fatta da persone eccentriche ed egocentriche e, quando accade questo, vorrei dire che esistono delle coppie che condividono la propria passione (ho visto e fotografato una coppia in cui lui portava il cosplay dell'antagonista di "Beetlejuice" di Tim Burton e lei una dama medievale), proprio come due gamers o due youtubers, oppure come due stelle cinematografiche. E vi dirò di più: i cosplayers, al di fuori del cosplay da hobby, sono normali lavoratori e normali studenti che portano la propria passione nelle occasioni delle fiere.

Spero molto che questi eventi continuino ad esistere, perchè grazie ad essi ho potuto conoscere e rimanere in contatto con varia gente creativa, determinata ed ambiziosa a fare ciò che piace a loro, senza l'influenza di un pubblico pretenzioso e continuamente lamentoso (intendo soprattutto quello di Youtube).

Se vi capita di andare a queste fiere, tra cui questa che ho documentato a voi, e vi garberebbe andarci, non perdetene l'occasione. Andateci principalmente per divertirvi!


A.D.

mercoledì 19 luglio 2017

Flash Reviews - Puntata 2 - Paolo Villaggio in Fantozzi






Lo so. Sono passati alcuni giorni dalla morte di Paolo Villaggio, il quale fu scoperto nella fine degli Anni '60 da Maurizio Costanzo, dopo una piccola carriera teatrale preceduta da altrettanti lavori eseguiti fuori dal mondo dell'intrattenimento, tra i quali l'impiegato dell'industria metallurgica Cosider.

Proprio con quest'ultimo ruolo di lavoro precedente al Professor Kranz di Raiuno del 1969, Villaggio s'ispirò alla ditta sopracitata per la creazione del suo immortale personaggio italiano: il Ragionier Ugo Fantozzi!




Prima di Ugo Fantozzi, Villaggio creò anche l'altro suo personaggio celebre, ovvero Giandomenico Fracchia. Dal 1975 al 1999, Fantozzi sarà protagonista di una lunga storia cinematografica che verrà ritenuta addirittura la più longeva del cinema italiano.



Ma Paolo Villaggio non ha fatto solo Fantozzi. E' stato anche il Professor Sperelli di "Io Speriamo Che Me La Cavo" di Lina Wertmuller (1992), il protagonista de "La Voce della Luna" di Federico Fellini (1990) ed il protagonista de "Il Segreto del Bosco Vecchio" di Ermanno Olmi (1993) ed anche il vecchio di "Cari Fottutissimi Amici" di Mario Monicelli (1994). E per la televisione, è stato il vecchio goffo Giovanni nella serie "Carabinieri" (2002-2008).

 

 



Comunque, Ugo Fantozzi rimane il suo personaggio fondamentale, non solo della sua carriera attoriale e non, ma anche a livello di storia del cinema italiano ed internazionale. Il perchè può essere spiegato, approfondendo ora i dieci film della saga fantozziana.



1. Fantozzi (1975)


Universalmente noto come uno dei film migliori della saga, "Fantozzi" di Luciano Salce rientra nella classifica dei 100 film da salvare, cioè quelli che dovevano avere un necessario restauro, poichè acclamati da critica e pubblico.

Le scene di questo film mostrano degli stereotipi ancora attuali dopo oltre 40 anni! Partendo dalla tremenda sveglia iniziale che nessuno si azzarderebbe a farla realmente, in cui Fantozzi viene aiutato dalla brutta moglie Pina (Liù Bosisio), il successo del film è dovuto maggiormente alla sceneggiatura scritta a più mani ed anche ad un cast composto da icone successivamente idolatrate "ad vitam" con merito.




Come nelle coppie più famose come Stanlio & Ollio, Gianni & Pinotto e Tom & Jerry, Fantozzi ha come spalla l'imbranato Ragioner Filini (Gigi Reder), il quale più che da spalla gli fa danno vivente nella sua vita, in situazioni così ridicole in cui Fantozzi non gli  può neanche andare contro. E i suoi colleghi di lavoro rappresentano degli stereotipi che, ancora oggi, possiamo ritenere attuali: la vamp Silvani (Anna Mazzamauro), il geometra Calboni (Giuseppe Anatrelli) e tutti gli altri della ditta in cui Fantozzi lavora tormentano la vita di quest'ultimo in situazioni surreali, ma allo stesso tempo realistiche.

Ci sono una scena ed un capitolo del film che vorrei citarvi, perchè analizzare tutto il film diventerebbe un inutile spoiler. La scena riguarda l'esteticamente orrenda Mariangela (Plinio Fernando), la figlia di Fantozzi davanti ai Direttori: un confronto così cattivo da essere realistico, poichè rifletterebbe sul rispetto dei lavoratori. Infatti, dopo che i Direttori vessano Mariangela, essi si dimostrano orribili con il loro stupido carattere, chiamandola Cita (la scimmia di Tarzan) e lanciando delle banane di lei, la quale, offesa, si tiene aggrappata proprio come una vera scimmia. E l'importanza della figura di Fantozzi è evidente quando si presenta nella maniera più umile e nobile davanti ai Direttori, per riprendere sua figlia.




Il capitolo a cui faccio riferimento è l'insieme di scene che riguardano Fantozzi e i suoi colleghi che hanno a che fare con l'Onorevole Direttore Diego Catellani (Umberto d'Orsi doppiato da Renato Mori), loro superiore ed esperto di biliardo. Questa parte del film racchiude la prepotenza raffigurata in Diego come superbo superiore che dà continuamente del "coglionazzo" a Fantozzi, durante la partita di biliardo. Fin dalla prima scena in cui appare, questo personaggio trasmette principalmente molta strafottenza ed intimidazione, dal momento che, proprio nella scena del biliardo a Villa Catellani, costui riesce a terrorizzare i suoi dipendenti col suo carattere austero.




2. Il Secondo Tragico Fantozzi (1976)



Personalmente, ritengo che il sequel di "Fantozzi", sempre creato dallo stesso staff del primo, sia meglio del predecessore. Negli Anni '70 diventa importante fare dei seguiti ai film, perchè la storia non era ancora finita, oppure veniva richiesto dal pubblico un ritorno all'universo di quel film specifico, oppure per motivi commerciali, ovvero dei blockbuster. 

Ma "Il Secondo Tragico Fantozzi" non è un film solamente commerciale, poichè è la continuazione della storia di un personaggio che contiene un capitolo importante a livello di storia del cinema italiano. Certamente, sono sempre fresche ed attuali i capitoli del Duca Conte Direttore Galattico di Semenzara (Antonino Faà Di Bruno) e della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare (Nietta Zocchi), ma vorrei soffermarmi, per questo film, al capitolo de "La Corazzata Kotiomkin di Serghei M. Einstein".



Notate bene che l'interrogatorio di cinema del Dottor Guidobaldo Maria Riccardelli (Mauro Vestri) a Fantozzi non è una scena scritta a caso, poichè entrambi citano vari titoli e registi importanti anceh a livello di studio: si parte con F.W.Murnau, regista di "Nosferatu il Vampiro" (1922) e poi, Robert Wiene, regista de "Il Gabinetto del Dottor Caligari" (1920), il quale film viene citato nella seconda scena del capitolo e David Wark Griffith, primo regista americano a sfruttare il Montaggio Narrativo in "Nascita di Una Nazione" (1915).

Nella scena successiva, vengono citati altri due film e due registi importanti: "Dies Irae" di C.T.Dreyer (1943), 1 ora e 40 minuti, "L'Uomo di Aran" di R.J.Flaherty (1934) e poi, "La Corazzata Potemkin" di Serghej Mihajlovic Eisenstein... 1 ora e 20 minuti!!!

Ma come? Non erano 15 ore come diceva Fantozzi? No! Ma allora, la scena che si vede proiettata nel film di Fantozzi non è l'originale? No. La scena che si vede proiettata nel film di Paolo Villaggio e Luciano Salce è la ricostruzione della scena più celebre del film originale, che viene analizzata in molti libri di studio del cinema, ovvero, quella del Massacro della Scalinata d'Odessa, ricreata a Roma con vari attori rivestiti nel modo più vicino all'originale, con angolazioni diverse da quelle del film di S.M.Eisenstein.

A questo punto, non far vedere direttamente il film originale, invece di stressarsi tanto con una ricostruzione vicina all'originale? Ricercando la celebre versione restaurata del film originale con musiche riprese da varie partiture delle sinfonie di Dmitri Shostakovich, si può notare nel primo dei due video situati qui sotto che il film di S.M.Eisenstein uscì in Russia in versione restaurata proprio nel 1976, cioè quando uscì in Italia "Il Secondo Tragico Fantozzi". Quindi, era impossibile chiedere i diritti d'autore, quando il film originale era ancora in fase di restauro. Morale: lo staff italiano s'è dovuto arrangiare in modo geniale, ricostruendo ad arte la scena sopracitata con tanto di pellicola stropicciata per dare l'effetto "antiquato".



E' vero che il film di Eisenstein era stato fatto per propaganda a favore del comunismo (preciso che si tratta di comunismo russo degli Anni '20. Si parla d'altri tempi, qui!), poichè il regista era un convinto leninista: infatti, S.M.Eisenstein introduce i suoi film più famosi con un brano scritto da Vladimir Lenin, da "Sciopero" (1924) a "Il Vecchio e il Nuovo - La Linea Generale" (1929), ma, al di là della propaganda che Eisenstein stesso voleva trasmettere, rimane un capolavoro della storia del cinema che contiene un mostruoso pathos dal primo all'ultimo minuto, con inquadrature, all'epoca, avanguardistiche.

Anche durante la scena famosa del rogo della pellicola, non vengono citate delle cose idiote: l'occhio della madre, la carrozzella col bambino e il montaggio analogico furono, per paradosso, quei dettagli che resero simbolico il film di S.M.Eisenstein. 

3. Fantozzi Contro Tutti (1980)



Si tratta dell'ultimo seguito tratto da un libro scritto da Paolo Villaggio su Fantozzi, poichè i restanti sequel sono storie che avranno l'inverso processo di essere riadattati in forma letteraria. All'epoca, la scena della dieta che si vede nel primo film del 1975 fu eliminata per motivi sconosciuti e solo nella versione rimasterizzata di 30 anni dopo venne reintrodotta.

In questo film, la scena della dieta venne rifatta e rimane una delle scene migliori del film, nonchè la più cattiva! Il Dottor Birkermaier (Silvano Spadaccino) sottopone Fantozzi ad una cura dimagrante, specialmente in una prova atroce: veder mangiare il dottore stesso che gode con le sue polpette di carne e patate costruite a mò di piramide. Come si fa a non reagire come Fantozzi in quel momento?



Oltre a questa scena, cito anche le scene inquietanti della Coppa Cobram, nelle quali il Visconte Cobram, nuovo superiore di Fantozzi & C., costringe i suoi dipendenti ad orribili esercizi ciclistici, per poi arrivare alla surreale corsa finale.

Si sente parecchio la differenza di regia, da Luciano Salce a Neri Parenti, ma non molto quella del cambio d'attrice per la Pina, da Liù Bosisio a Milena Vukotic. La trama, stavolta, viene strutturata come un elenco di sketch un po' ripetitivi, rispetto ai due predecessori.

4. Fantozzi Subisce Ancora (1983)



Questo sequel presenta dei cambiamenti alti e bassi: per bassi, intendo la morte per infarto improvviso di Giuseppe Anatrelli, l'attore che interpretava il Geometra Calboni, che causò anche la "morte improvvisa" del suo personaggio causata lentamente dalla sostituzione con Riccardo Garrone, il quale, con rispetto per la sua recitazione, non raggiungeva il carisma e l'eleganza dell'originale.

Nonostante ci siano delle scene esilaranti, come i momenti di Mariangela che diventa mamma, la scena a doppio senso di Loris Batacchi (Andrea Roncato), il weekend in spiaggia coi colleghi (e con  e le Olimpiadi Impiegatizie del Ragionier Fonelli alias Cobram II (Michele Mirabella, oggi conduttore di "Elisir" di Raitre), ce n'è una in particolare che vorrei citare, poichè ancora attuale: si tratta del breve capitolo delle tribune elettorali con successive votazioni, dove si vedono i volti politici dell'epoca doppiati a mò di parodia da varie voci di cui non si sanno ancora i nomi.

La scena in questione mostra la confusione di un cittadino elettore che è rincoglionito dai vari nomi dei partiti e dalla moltitudine di programmi elettorali, per i quali non sa proprio chi scegliere. Infatti, Fantozzi è lì a pensare da due interi giorni insonni! Come si fa a non avere in tilt il cervello, dopo aver sentito 8 voci insisenti? Attualmente, i partiti sono molto più di 8, con tutti gli indipendenti che stanno esistendo adesso, come se si sfornasse del pane ogni giorno...




Dopo questa scena, si ha un finale facilmente dimenticabile ed anche inutile, con Fantozzi che viene scaraventato in una zona incendiaria da un elisoccorso.

5. Super Fantozzi (1986)



Nonostante alcune ripetizioni di frasi e gesti cult, il film contiene un viaggio nel tempo con Fantozzi che fa da essere umano sfortunato "ad vitam", partendo dalla sua Creazione che è la parodia della Creazione Biblica stessa. Ed il ritorno di Liù Bosisio nei panni della Pina ci sta a pennello!

Si può notare la partecipazione di Luc Merenda, attore noto nei film polizieschi degli Anni '70/'80, il quale dev'essersi molto divertito a fare questo film con Paolo Villaggio. Un altro segmento che mi piace è quello di Fantozzi all'epoca biblica di Lazzaro, il quale si risveglia per inveire contro colui che voleva la sua eredità, ricorrendo ai soliti clichè che, comunque, funzionano.

Un altro momento esilarante è quello di Fantozzi alle Crociate, dove si ha l'immortale sequenza della spada d'Escanbar, ehm, Eskizzbul, Enscaldar... EXCALIBUR, IMBECILLE! Infine, un segmento che ritengo ancora attuale è quello del "giorno d'oggi", cioè quello in cui Fantozzi e Filini vanno alla partita Italia-Scozia, la quale diventa una crescente situazione surreale, fino al punto di arrivare in uno stadio ridotto ad un campo militare in piena guerra, raffigurando la surriscaldante tifoseria calcistica. Non è cambiato molto da quel film ad oggi.



6. Fantozzi Va In Pensione (1988)



Credo che sia il seguito più romantico e dolce della saga, dove si vede Fantozzi in crisi da neopensionato, il quale, nella scena linkata sotto, torna al lavoro dimenticando di essere andato in pensione da poco. E qui comincia il frammento più deprimente dell'intera storia fantozziana. Di certo, la scena più esilarante rimane quella in cui Ugo e Pina vanno al cinema pornografico, per la visione del film "Le Casalingue".

Dopodichè, si sente la tristezza trasmessa dalla crisi di Fantozzi, la quale raggiunge l'apice nella scena del Concorso di Lavoro, che potrebbe essere ancora attuale, nonostante sia tragicomica. Fino ad arrivare alla dolce scena di Pina ed Ugo, quando quest'ultimo ha notato di nascosto gli sforzi che sua moglie ha fatto per aiutare suo marito con la sua crisi da pensionamento.



7. Fantozzi Alla Riscossa (1990)



Comincia il declino annunciato già da Paolo Villaggio in una rara intervista fattagli durante la produzione del precedente "Fantozzi Va In Pensione", dove Fantozzi è, ormai, divenuto un personaggio a scopo più commerciale che artistico che lo fa divertire.



Nonostante ciò, ci sono degli elementi di questo sequel che si salvano, come la gag del pesce spada e la scena, con satira ancora attuale, dell'avanzamento di carriera di Fantozzi, con abbreviazioni ridicole, ma funzionanti, di gradi di lavoro crescenti.



Da notare che c'è una sola scena dell'universo fantozziano in cui recitano insieme padre e figlio: mi riferisco alla scena dell'Hooligan interpretato da Pierfrancesco "Piero" Villaggio (figlio di Paolo) che "maltratta" Ugo per renderlo delinquente quanto lui. Personalmente, questa scena non mi ha tanto attirato...

8. Fantozzi In Paradiso (1993)



Questo sequel contiene vari sketch in stile Neri Parenti, ma continua la storia della Famiglia Fantozzi, dove i coniugi Ugo e Pina vengono sfrattati ingiustamente ed improvvisamente da Mariangela e suo marito Bongo (e quale miglior marito poteva essere per Mariangela, se non un gorillone peloso?). Quanta soddisfazione nel vedere quell'egoista di Mariangela che si becca i cornetti tirati in piena faccia dai suoi genitori, i quali dopo lo sfratto, si sentono pure questa pretesa! Penso sia anche un modo perfetto per "salutare" Plinio Fernando, il quale si ritirò dal mondo del cinema per lavorare come scultore e pittore, ambizione che aveva da anni.


Permettetemi d'includre anche questa breve sequenza di Pina contro il depresso Fantozzi. Ovvero, la mia preferita del film.



L'altro segmento del film davvero esilarante è il weekend d'amore tra Ugo Fantozzi e la Signorina Silvani (supplicato da Pina alla S.Silvani, dal momento che suo marito morirebbe entro sette giorni per malattia), dove si assiste finalmente alla tremenda ed attesissima sequenza terremotata del sesso sfrenato tra Ugo e la sua patita amante! 



9. Fantozzi - Il Ritorno (1996)



Dal 1988, Fantozzi divenne un cinepanettone da pubblicare commercialmente nella Settimana di Natale. Penso che il segmento più esilarante del film sia quello in cui Ugo entra in andropausa e comincia a telefonare ossessivamente alla linea erotica presentata da Eva Henger (così è quanto dice il sito Internet Movie Database), col numero in "culimpressione". 



Il resto è di qualità minore, oppure da stracciare: nel primo caso, si tratta delle scene di Fantozzi e Filini, anch'esse esilaranti, ma meno rispetto a ciò che ho citato prima, mentre nel secondo, si tratta della scena di Fantozzi nel bar messicano, per esempio, oppure delle scene dove Maria Cristina Maccà è nei panni di Mariangela ed Uga, la quale non ha simili caratteristiche del personaggio originale. Sono delle scene che mi hanno un po' annoiato, rispetto a quelle citate precedentemente.

10. Fantozzi 2000 - La Clonazione (1999)



Come "Atollo K" (1951) per Stanlio ed Ollio, l'ultimo sequel è un orrore da vedere, a parte per la scena iniziale e per quella finale, dove il Direttore Megagalattico interpretato dallo storico attore Paolo Paoloni ha la nostalgia di Ugo Fantozzi e lo clona. Fine. 

Ma no! Lo spettatore, dopo questa scena, subisce una carrellata di scene inutili con gag e clichè ripetitivi e stanchi, poichè la sceneggiatura non è stata scritta dagli stessi sceneggiatori e nemmeno da Paolo Villaggio ed è evidente il calo di qualità ed il totale sprofondamento fallimentare del personaggio. Il finale, infatti, mostra Ugo che dice a Pina di non sentirsi pronto al prossimo millennio, tanto da voler ospitare un alieno che è già triste di ciò che gli aspetterebbe nel paese in cui è atterrato.



Nonostante ci sia un lento declino del mondo fantozziano, l'universo di Fantozzi si guadagnò ben 4 nomination al Nastro d'Argento e 2 nomination al David di Donatello e la vincita di un ulteriore Nastro d'Argento e di un Ciak d'Oro, entrambi per Milena Vukotic, precisamente per "Fantozzi in Paradiso". Inoltre, nella fine del 2015, "Fantozzi" ed "Il Secondo Tragico Fantozzi" sono stati proiettati in forma restaurata 2K, per la quale vi linko una clip in cui si vede al meglio la qualità dell'immagine con dettagli che, nella forma non restaurata, erano rimasti oscurati.






Vorrei concludere questo articolo, dicendo che Ugo Fantozzi fa parte dei nostri modi di fare, nonostante sia imbranato, sfortunato, ma anche umile ed esilarante. Perchè noi non possiamo essere un po' Fantozzi o un po' Pina? O un poco Signorina Silvani? O anche un pochetto di Calboni e Filini? Io penso proprio di sì, perchè ci rispecchia. Non del tutto, per fortuna, ma sì, ci rispecchia come siamo fatti. Oppure come dovremmo evitare di essere.



Chissà. E' proprio questo il bello di Fantozzi che Paolo Villaggio ci ha trasmesso.


A.D.