lunedì 17 aprile 2017

My Poor Breaking Opinion - 1 of 5

Premessa

Gli articoli contengono spoiler.
Chi non ha visto la serie, consiglio a loro d'interrompere la lettura!


Ecco a voi una mini-rubrica dedicata alla serie televisiva americana più premiata di tutti i tempi nella storia della TV targata USA: Breaking Bad.

Il titolo della rubrica non è stato scritto a caso: darò una mia opinione personale su alcune scene di Breaking Bad, senza entrare in un approfondimento troppo dettagliato che vi farebbe solamente annoiare.

Ovviamente, verrà preso in considerazione ogni episodio della serie e da lì, criticherò le scene che hanno catturato maggiormente la mia attenzione, durante la visione della serie.

In generale, Breaking Bad contiene una storia che, dal primo all'ultimo episodio, ti coinvolge gradualmente, fino ad arrivare ad un finale che ritengo perfetto, per un motivo che dirò solo a fine rubrica.

Oltre alla storia, a coinvolgere lo spettatore è anche il cast composto da attori che hanno interpretato molto bene il loro ruolo, da Bryan Cranston nel ruolo del protagonista Walter White ad RJ Mitte, un ragazzo realmente affetto da paresi cerebrale che interpreta il diversamente abile Walter Jr./Flynn, figlio di Walter (Walt), passando per Anna Gunn nel ruolo della moglie Skyler, e Dean Norris nel ruolo del cognato Hank.

Ogni personaggio della storia è fondamentale per lo svolgimento della storia e lo sono anche i personaggi minori, perché se se ne togliesse anche solo uno la struttura narrativa perderebbe un pezzo del suo puzzle interno.

La vastità di elementi che hanno fatto sì che la serie abbia avuto tanto successo sta, a mia opinione, nella sceneggiatura ed anche nelle varie musiche scelte dai creatori della serie.

Ed infine, un consiglio per chi possedesse un'edizione home-video della serie a casa propria: guardate la serie in entrambe le lingue, cioè l'italiana (o estera) e l'originale americana, per individuare le differenze tra le interpretazioni degli attori e quelle dei doppiatori.

Ogni doppiatore/doppiatrice ha dato il meglio di sé nell'avvicinarsi o nel superare la recitazione dell'attore originale e questo lo farò certamente notare in ogni capitolo della rubrica che state leggendo ora.
Ci vorrebbe troppo tempo per analizzare ogni dettaglio di ogni episodio di Breaking Bad, su ogni fattore che la compone, ad ogni livello, perché ci sarebbe da dire veramente tanto su questa serie, ma cercherò di non annoiarvi troppo, soffermandomi solo su alcuni particolari.

Bene. Cominciamo?

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Come ogni buona serie, la scena iniziale dell'episodio pilota deve catturare l'attenzione dello spettatore e quella di Breaking Bad ci riesce in pieno. Lo spettatore si chiede che diamine stia accadendo a quell'uomo occhialuto, angosciato e in mutande, che fugge da qualcosa di sconosciuto, con un camper che contiene un soqquadro d'oggetti con tre uomini giacenti sul pavimento.

Poi, il camper va fuori strada e l'uomo scende subito dal camper, per poi tornare dentro senza respirare, per non inalare qualche strana sostanza di cui lo spettatore è ignaro, prendendo solo una telecamera, un portafoglio ed una pistola.

Dopodiché l'uomo si registra con la telecamera, delirando delle frasi fondamentali per il resto della serie, tra le quali delle cose su di lui che sconvolgeranno sua moglie e suo figlio, destinatari del video.


Ma lo spettatore rimane ancora confuso, quando il prologo finisce con l'uomo in mutande che punta la pistola verso il rumore avvertito in lontananza.

Intanto, l'episodio pilota comincia a raccontare la storia con scene introduttive che mostrano la vita del protagonista, che lo spettatore ha appena conosciuto: ha una moglie incinta e un figlio affetto da paresi cerebrale ed è un professore di chimica in un liceo, oltre ad essere un  aiutante in un autolavaggio.

Proseguendo con la costruzione del mondo della storia, si arriva alla brutta notizia del grave cancro polmonare diagnosticato al protagonista dopo un caso di grave svenimento e questo lo stravolge psicologicamente, partendo dal suo autolicenziamento aggressivo dall'autolavaggio di Bogdan.

E' fondamentale la scena del ricatto psicologico di Walter su Jesse Pinkman, l'altro protagonista della storia, per la creazione della metanfetamina, elemento basico della trama. In questa scena,la durezza caratteriale di Walter diventa ben evidente, facendo nascere una sorta di seconda identità, tipo alter ego.

Una scena che mi ha particolarmente colpito è quella della colluttazione nel negozio tra Walt ed un ragazzo che denigra Walter Jr. in modo infantile ed il protagonista mostra di nuovo il suo carattere ribelle, in difesa del figlio, avendo la meglio sul ragazzo prepotente che lo considera un matto.

Da notare che, nella scena del fosforo rosso che si collega poi alla scena iniziale, Bryan Cranston non viene doppiato da Stefano De Sando nei secondi in cui lui esce dal camper, dopo aver gettato quel fosforo esplosivo che stordisce subito i due malviventi che hanno aggredito Walter e Jesse, dopo che quest'ultimo aveva rivelato loro il laboratorio di Walter e i due sparano per tentare di uscire invano dal veicolo pieno di fosforo asfissiante.

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Entrambe le interpretazioni dell'attacco violento di tosse della scena iniziale di Bryan Cranston e del suo doppiatore Stefano De Sando sono state di quasi pari livello, con l'originale che superava la doppiata.


Un altro frammento di questo flashback iniziale che mi ha particolarmente interessato è la coppia protagonista Walter/Jesse che si volta molto lentamente, quando scoprono che uno dei due malviventi è ancora vivo, nonostante sia stato intossicato dal fosforo rosso dell'episodio precedente. E' un vero colpo di scena, dal momento che gli spettatori consideravano i due spacciatori già morti nel finale dello scorso episodio pilota.

Ha un che di comico la scena dell'inseguimento del barcollante Krazy-8, il quale cerca invano di fuggire da Walter, sbattendo contro un albero perché ancora in stato confusionale a causa del fosforo rosso. Ancora di più lo è la scena di Jesse che prova il contenitore di plastica che dovrebbe contenere il cadavere dello spacciatore, dopo lo scioglimento di costui nell'acido idrofluorico.

Un altro momento dell'episodio che mi ha sorpreso è quello di Walter che chiede a sua moglie Skyler di essere meno apprensiva e di non rompere troppo le palle, dopo averle rivelato di aver fumato della marijuana fornita da Jesse. Si tratta di un colpo di scena sul carattere del protagonista che si ribella alla moglie, dopo un lungo periodo di pazienza e di sopportazione.

Ma tutto ciò è niente in confronto all'errore madornale che Jesse commette nella sua decisione di sciogliere il cadavere con l'acido nella vasca da bagno fatta di ceramica. Infatti, quando arriva Walter a casa di Jesse, nella quale Krazy-8 (lo spacciatore sopravvissuto) è legato nel sotterraneo, la reazione del protagonista non promette nulla di buono. Infatti, ecco che l'errore diventa catastrofico, con il crollo del fondo della vasca che ha contenuto i resti del cadavere sciolto in parte, formando un colpo di scena orrorifico che provoca disgusto ogni volta che lo si riguarda.

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La scena iniziale di quest'episodio provoca ulteriore disgusto allo spettatore, come se non fosse già con lo stomaco disturbato nel finale dell'ep. 1x02; questa scena contiene un flashback di Walter White ai tempi universitari, quando costui calcola i numeri delle sostanze all'interno del corpo umano. Interessante notare come venga descritto il corpo umano nel flashback che si combina durante la pulizia che stanno attuando Walter e Jesse nel presente, dando un messaggio preciso allo spettatore: "Ogni scena ha un significato preciso e non è da sottovalutare".

Per ben 10 minuti dell'episodio, si racchiude un "ultimo dialogo" pieno di tensione tra Walter ed Krazy-8, lo spacciatore sopravvissuto dal finale del primo episodio che morirà per mano del primo, dopo che quest'ultimo viene ucciso in un angosciante strangolamento. La tensione di questa scena sprizza tensione ed ansia da tutti i pori, degna di una storia thriller.

Intanto, Hank non sa ancora di essere sulle tracce di Walter e Jesse, dato che deduce, dai pochi elementi che trova, come il preservativo usato di Jesse e la maschera antigas di Walter, che sia un'indagine di routine. Pertanto, lo spettatore comprende l'importanza di questo personaggio da questi primi passi che sta facendo inconsapevolmente ed in modo ignaro.

La scena finale con Walter che dice alla moglie in lacrime: "Devo dirti una cosa..." lascia lo spettatore in un momento d'isteria, domandandosi "COSA LE DEVI DIRE? VOGLIO SAPERE!", portandolo all'episodio successivo per sapere cosa gli ha detto.



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L'inizio dell'episodio dopo il titolo mostra Walter che rimane in catalessi, mentre guarda la carne carbonizzata che emana uno strido che rammenta un po' il demonio de L'Esorcista e Pennywise di IT, dando allo spettatore una sensazione di vera e propria confusione.

Durante la scena del pranzo, la tensione s'incentra sulla depressione di Skyler, la quale rimane nascosta fino al suo crollo di disperazione che smaschera la riservatezza di Walter sul suo cancro polmonare.

Trovo molto comica ed anche satirica la breve sequenza di Jesse che, sotto effetto della droga, scappa via dopo aver visto due fantomatici metallari armati di machete, i quali si riveleranno poi due Testimoni di Geova muniti di casco protettivo e bici.


Nella scena dell'incontro tra Jesse e Walter per la spartizione del primo spaccio di metanfetamina, penso che il "Vattene!" di Stefano De Sando sia migliore del "GO!" originale di Bryan Cranston.

Il finale dell'episodio è di una soddisfazione unica: Walter si vendica di Ken, un baldanzoso uomo di carriera che ha inconsapevolmente fregato l'unico posto di un parcheggio che spettava di diritto al protagonista, facendo esplodere chimicamente la sua macchina, senza alcun sospetto. Almeno io ho provato soddisfazione, dal momento che questo Ken era talmente irritante per Walter da meritarsi una punizione di questo genere.

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Una tensione pari ad un filo teso sta nella sequenza del pranzo in casa di Walt, Skyler e Walter Jr., dove Walt è incazzato nero per l'idea di Skyler, la quale ha chiesto un aiuto economico a Gretchen ed Elliot, quest'ultimo compagno universitario di Walt (con una carriera più proficua di quella di Walter), per coprire i costi delle terapie antitumorali del protagonista.

La scena della riunione familiare tiene sulle spine lo spettatore su cosa deciderà Walt, riguardo al suo cancro polmonare. Il dibattito inizialmente "tranquillo" diventa lentamente un delirio da talk show politico arrestato solo col potente fischio di Walter, il quale prende il cuscino della parola e dice inizialmente di non fare la terapia.

Però, l'inizio della sequenza successiva dà sollievo allo spettatore, quando Walt decide di fare la terapia, dicendolo solo a Skyler durante la notte.

Il "Wanna Cook?" finale dà l'intesa che Walt vuole vivere per spacciare e fare soldi, con l'aiuto di Jesse e sentendolo in originale, l'effetto interpretativo dà una sensazione amichevole, come se fosse tornato in carreggiata su qualcosa che aveva precedentemente abbandonato.



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La scena iniziale mostra un nuovo Walt, quello cazzuto che spaccia metanfetamina per ricavare molti soldi e non il riservato professore di chimica del liceo e viene presentato il nuovo Walter con un sacco che contiene qualcosa di prezioso per lui. E' l'inizio di una metamorfosi!

La sequenza di Hank e Walt nello studio di chimica liceale di quest'ultimo mostra palesemente l'ingenuità del primo e l'astuzia del secondo e la sequenza dell'incontro tra Jesse e Tuco, con Skinny Pete che accompagna il primo, trasmette una particolare angoscia scaturita dal carattere psicopatico dello spacciatore Tuco che aggredisce violentemente Jesse, per paura di una probabile concorrenza negli spacci di metanfetamina.

Devo dire che la scena dove Walt urina nel water, con l'inquadratura diretta verso lo stesso gabinetto, mi ha un po' rattristato, ma da qui, ecco che sorrido un po' nel vedere la sua metamorfosi: il calvo Walter White che si è tolto momentaneamente la pelle del professore di chimica, per riavere la fiducia della sua famiglia ed incontrare Tuco.

L'incontro di Walter e Tuco è una delle sequenze più famose della serie, dove il "This is Not Meth" di Bryan Cranston è diventato subito un meme d'Internet. E così, sorrido nella reazione finale rabbiosa (?) di Walter, dopo aver visto il bottino ed aver sorriso un pochino, soddisfatto di ciò che ha fatto, ma sempre incazzato perché non è finita qui.



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Tra tutti i colpi di scena che l'episodio finale della Stagione 1 di Breaking Bad offre, come la cleptomania di Marie, sorella di Skyler, e la messa in vendita della casa di Jesse, l'ultima scena conclusiva sorprende lo spettatore, nel momento in cui Tuco uccide a pugni un suo scagnozzo: è il segno che Walter e Jesse sono ufficialmente degli spacciatori di metanfetamina!



Si conclude così la Stagione 1 di questa serie pluripremiata. Restate sintonizzati per la critica sulla Stagione 2!

A.D.


P.S.: Breaking Bad è una serie televisiva targata Sony Pictures Television. Tutti i diritti sono riservati.

P.P.S: Rendering a 60 FPS creato dal sottoscritto con Hybrid. A causa del formato progressivo, i video possono essere riproducibili solo su computer. 

P.P.P.S: Ringrazio Neifile e Superman per le correzioni grammaticali delle bozze che mi hanno segnalato, prima della pubblicazione.

domenica 2 aprile 2017

Cambiare il regolamento di Sanremo: qualità o regressione?

C’è aria di cambiamento per il Festival di Sanremo. Mogol, Mario Lavezzi e Franco Mussida, tre grandi firme della canzone italiana, hanno lanciato una petizione per modificare il regolamento della kermesse canora più importante d’Italia, già firmata da grandi nomi come Maurizio Costanzo, Gigi D’Alessio e Ornella Vanoni.

Per evitare che le case discografiche spingano sui propri artisti e manipolino le sorti delle canzoni del Festival promuovendo i personaggi più noti e acclamati dal pubblico del momento, le tre colonne della musica italica propongono di selezionare prima i brani e di abbinare questi ultimi agli interpreti in un secondo momento. La giuria che dovrà scegliere i pezzi dovrà essere composta da “professionisti di indiscutibile esperienza”, come ha spiegato Lavezzi, mentre sarà compito del direttore artistico assegnare le canzoni ai cantanti, proposti dalle case discografiche. Se la richiesta non venisse presa in considerazione, prosegue Lavezzi, “si potrebbe pensare a una trasmissione alternativa, magari con l’appoggio di Sky o Mediaset (…). Magari in autunno, a favore del mercato natalizio.”



L’intenzione è ottima, in fondo sappiamo tutti che il Festival di Sanremo è diventato un lunghissimo varietà di cinque serate, a tratti, pure un po’ noioso; spesso ci ricordiamo più degli ospiti e dei conduttori che non dei cantanti e delle canzoni in gara. Prendiamo ad esempio Gabbani: si è distinto con un pezzo che merita, ma senza dubbio è stato aiutato dalla scimmia che balla. Quest’iniziativa va nel senso opposto: premiare gli autori e gli interpreti dovranno, appunto, solo interpretare: un concetto da Sanremo delle origini, che sì, avrà pure sfornato delle canzoni che canticchiamo tutti ancora oggi, ma è altrettanto vero che, a quel tempo, non c’era praticamente concorrenza: inizialmente il Festival della Canzone Italiana era l’unico evento musicale presente nel Bel Paese e i nomi degli artisti erano conosciuti proprio perché partecipavano a questa competizione; inoltre, il Festival di Castrocaro e altri concorsi canori che sono venuti dopo non hanno lo stesso blasone di Sanremo.

Oggi c’è di tutto per tutti, la “voracità” con cui i successi vengono consumati da utenti, radio e tv è incredibile. In questo calderone spesso non viene premiata la qualità, ma l’orecchiabilità e il primo impatto. I talent si sprecano, in cerca di personaggi sempre nuovi e sempre più originali, in cerca di voci più che di testi, nonostante ci sia sempre spazio per i cantautori.

Tuttavia, credo che dare più importanza agli autori, che non sapranno quali voci interpreteranno i loro brani ma potranno solo immaginarsele, non sia una mossa vincente; la canzone non è solo testo e musica, è anche voce e presenza scenica: sono quattro elementi imprescindibili che segnano un sicuro successo.

Penso che ci siano altri modi per migliorare Sanremo, come scegliere una giuria di qualità che abbia davvero le conoscenze adatte e non solo la fama, o ridurre il potere del televoto, che, si sa, è pilotato da quando l’hanno introdotto. Insomma, Mogol, Lavezzi e Mussida hanno avuto dei buoni propositi ma un'idea troppo restauratrice e, secondo il mio modesto parere di profana, controproducente. 

Neifile