martedì 25 luglio 2017

Festa dell'Unicorno: tre giorni di Fantasia Reale

Ogni volta che vado in una fiera dedicata ai fumetti, ai cosplay e ai gadget, entro in un mondo pieno di fantasia "abitato" da persone reali che intrattengono il pubblico coi loro cosplay o i loro personaggi d'arte, cioè gli idoli del cinema, della televisione e dei social network.

Nel video di 21 minuti circa allegato a questo articolo (cliccate il link sottostante), vedrete un sunto di questo mondo che mi ha dato molte soddisfazioni. Sono anni che frequento questi piccoli mondi fantastici, che sia il Lucca Comics o la Festa dell'Unicorno a Vinci, fiera di cui vi sto parlando adesso:

https://www.facebook.com/formalmenteblog/videos/260444377693039/

La Festa dell'Unicorno è una fiera incentrata sui generi fantasy, fantascienza ed horror che ospita ogni anno, in modo più piccolo ma ben concentrato rispetto all'enorme offerta del Lucca Comics, una vasta gamma di bancarelle dedicate soprattutto al fantasy medievale. Quest'anno, la Festa ha ospitato Tom Felton, l'attore che ha interpretato Draco Malfoy nella saga cinematografica di "Harry Potter" e Tom Wlaschiha, l'attore che ha interpretato Jaqen H'ghar nella serie de "Il Trono Di Spade".

Durante l'ultima edizione, la gran parte delle bancarelle offrivano vari gadget degli universi creati da J.R.R. Tolkien e George R.R.Martin, rispettivamente autori de "Il Signore Degli Anelli" e de "Il Trono di Spade". Esistono addirittura delle organizzazioni/associazioni a tema, come "The Elder Scrolls GRV", gruppo dedicato al videogioco "Skyrim" determinato a creare delle rappresentazioni teatrali di duelli dal vivo con costumi e recitazioni a tema. Quest'ultimo gruppo era situato alla zona chiamata "Terre Del Nord", nominativo perfettamente azzeccato.

E questa è solo una parte della fiera: un'altra zona, "Fumetti e Follie" è stata dedicata alla Gara Cosplay, cioè la competizione tra cosplayers e non solo, poichè ha ospitato anche un noto youtuber, tale Maurizio Merluzzo, protagonista della web series "Cotto & Frullato" creata, scritta e diretta  da Paolo Cellammare.

I cosplayers, per coloro che non lo sapessero, sono le persone che si travestono nei panni dei loro personaggi preferiti. Per esempio, se uno fa Goku Adulto Normale di Dragon Ball Z, deve avere la maglietta blu con tuta arancione che abbia l'ideogramma giapponese posteriore, gli stivali neri pesanti da allenamento, fisico atletico o magro e capelli ritti alla sua maniera, riuscirà ad attirare il pubblico. Più si è simili al personaggio, più si diventa dgli interessanti cosplayers.

Sul retro di quel palco, ecco la piccola area piena di nostalgie, la "RetroGames", un'area che tutte le fiere apprezzano a priori, riportando in vita videogiochi come i Crash Bandicoot, i Super Mario, Pong e Bubble Bobble.

E prima di "Fumetti e Follie", ecco la "Città Degli Incubi", dove si concentra tutto l'horror basato su "The Walking Dead", serie televisiva in onda ed ancora apprezzata da critica e pubblico. La particolarità di quella zona stava nella presenza di "Road To Cosplay_The Walking Dead", una pagina Facebook gestita da alcuni cosplayers che ne raffigurano il cast principale della serie.

Con The Elder Scrolls GRV, ho camminato nella Rocca Incantata, nella Baia Dei Pirati e nella Cittadella dei Cavalieri, nelle quali zone si vedevano altri frammenti di mondi diversi, come "Harry Potter", "Il Signore Degli Anelli" e gli autori della pagina Facebook satirica "Feudalesimo e Libertà".
Durante i tre giorni della fiera, ho rivisto vari youtubers che conosco da anni, come AmicoDiverte, Sgrammaticando, Emanuele degli Zeromic (gruppo di doppiaggio italiano di DBZ Abridged) e Viva La Albe e poi, ho incontrato Maurizio Merluzzo, nonostante (confesso...) non abbia mai visto una puntata della sua serie! Infatti, ho saputo di "Cotto & Frullato" tramite gli apprezzamenti di altre persone che conosco.

Dopodichè, tornavo all'Area Fumetti e Follie per assistere all'intervista di Svetlana Quindt alias Kamui Cosplay, professional cosplayer tedesca famosa anche per la sua attività di scrittrice; Leslie Isabel, professional cosplayer italiana le ha fatto da traduttrice. Ed attendo in fila sotto il cocente e maledetto sole per incontrare Giada Robin, cosplayer livornese che ha una particolarità per la quale ammiro.

La maggioranza direbbe che ammirerei il suo seno prosperoso, oppure lei stessa in tutto, perchè "strafiga mora con corpo giunonico ed occhi chiari verdi ipnotici". Ed invece, ho notato una cosa oltre a questo e, di sicuro, rischio di essere banale. Ammiro Giada per la passione che si porta dietro, quella di creare da sè i cosplay, cioè qualcosa che gli piace e che, ora, lo fa a livello professionale, così come fa anche un'altra professional cosplayer, Jessica Nigri. Inoltre, si può notare sul retro del suo calendario che, agli inizi di questa sua carriera, vinse un premio al "Lucca Comics and Games 2008", per il cosplay di Nico Robin in Skypiea di One Piece (infatti, da lì, proviene il suo soprannome).

Dopo averla salutata con un abbraccio, prosegue la mia visita alla Festa e, durante l'ultimo ritrovo tra youtubers, cioè quello con AlcedoVideo e VivaLaAlbe, intravedo una cosplayer che non riesco a riconoscere, finchè non vedo su Facebook una foto con un altro cosplayer davvero bravo: era la modella Arianna Amoruso, vestita (credo,eh) da vampira danzante di Rio, che aveva incontrato Andrea Barbieri, il quale rappresentava Charlie Chaplin nei panni di Charlot!

Mentre Ariadny Indy, cosplayer che rappresentava al momento una generica, ma elegante Valkyria (apparsa tra l'altro sul giornale La Nazione), posa in un set fotografico di un gruppo, assisto al dietro le quinte di un video di AlcedoVideo, considerando la difficoltà nel fare le riprese in una via trafficata da fotografi e cosplayers. Un video fatto bene può essere creato solo con pazienza e passare dalla teoria alla pratica è comunque difficile e non lo dico solo a livello di video destinato ai social network.

Così finisce la mia visita in questo particolare mondo fantasy, in cui i protagonisti sono reali ed è, forse, questo ciò che più conta. I comuni cittadini curiosi di vedere questo mondo incontrano i creativi che sacrificano ore della propria vita per un travestimento che rappresenta qualcosa che ha segnato la loro infanzia o qualcosa della propria personalità o del proprio carattere.

Ancora oggi, i cosplayers vengono bistrattati come i protagonisti di una semplice e generica carnevalata fatta da persone eccentriche ed egocentriche e, quando accade questo, vorrei dire che esistono delle coppie che condividono la propria passione (ho visto e fotografato una coppia in cui lui portava il cosplay dell'antagonista di "Beetlejuice" di Tim Burton e lei una dama medievale), proprio come due gamers o due youtubers, oppure come due stelle cinematografiche. E vi dirò di più: i cosplayers, al di fuori del cosplay da hobby, sono normali lavoratori e normali studenti che portano la propria passione nelle occasioni delle fiere.

Spero molto che questi eventi continuino ad esistere, perchè grazie ad essi ho potuto conoscere e rimanere in contatto con varia gente creativa, determinata ed ambiziosa a fare ciò che piace a loro, senza l'influenza di un pubblico pretenzioso e continuamente lamentoso (intendo soprattutto quello di Youtube).

Se vi capita di andare a queste fiere, tra cui questa che ho documentato a voi, e vi garberebbe andarci, non perdetene l'occasione. Andateci principalmente per divertirvi!


A.D.

mercoledì 19 luglio 2017

Flash Reviews - Puntata 2 - Paolo Villaggio in Fantozzi






Lo so. Sono passati alcuni giorni dalla morte di Paolo Villaggio, il quale fu scoperto nella fine degli Anni '60 da Maurizio Costanzo, dopo una piccola carriera teatrale preceduta da altrettanti lavori eseguiti fuori dal mondo dell'intrattenimento, tra i quali l'impiegato dell'industria metallurgica Cosider.

Proprio con quest'ultimo ruolo di lavoro precedente al Professor Kranz di Raiuno del 1969, Villaggio s'ispirò alla ditta sopracitata per la creazione del suo immortale personaggio italiano: il Ragionier Ugo Fantozzi!




Prima di Ugo Fantozzi, Villaggio creò anche l'altro suo personaggio celebre, ovvero Giandomenico Fracchia. Dal 1975 al 1999, Fantozzi sarà protagonista di una lunga storia cinematografica che verrà ritenuta addirittura la più longeva del cinema italiano.



Ma Paolo Villaggio non ha fatto solo Fantozzi. E' stato anche il Professor Sperelli di "Io Speriamo Che Me La Cavo" di Lina Wertmuller (1992), il protagonista de "La Voce della Luna" di Federico Fellini (1990) ed il protagonista de "Il Segreto del Bosco Vecchio" di Ermanno Olmi (1993) ed anche il vecchio di "Cari Fottutissimi Amici" di Mario Monicelli (1994). E per la televisione, è stato il vecchio goffo Giovanni nella serie "Carabinieri" (2002-2008).

 

 



Comunque, Ugo Fantozzi rimane il suo personaggio fondamentale, non solo della sua carriera attoriale e non, ma anche a livello di storia del cinema italiano ed internazionale. Il perchè può essere spiegato, approfondendo ora i dieci film della saga fantozziana.



1. Fantozzi (1975)


Universalmente noto come uno dei film migliori della saga, "Fantozzi" di Luciano Salce rientra nella classifica dei 100 film da salvare, cioè quelli che dovevano avere un necessario restauro, poichè acclamati da critica e pubblico.

Le scene di questo film mostrano degli stereotipi ancora attuali dopo oltre 40 anni! Partendo dalla tremenda sveglia iniziale che nessuno si azzarderebbe a farla realmente, in cui Fantozzi viene aiutato dalla brutta moglie Pina (Liù Bosisio), il successo del film è dovuto maggiormente alla sceneggiatura scritta a più mani ed anche ad un cast composto da icone successivamente idolatrate "ad vitam" con merito.




Come nelle coppie più famose come Stanlio & Ollio, Gianni & Pinotto e Tom & Jerry, Fantozzi ha come spalla l'imbranato Ragioner Filini (Gigi Reder), il quale più che da spalla gli fa danno vivente nella sua vita, in situazioni così ridicole in cui Fantozzi non gli  può neanche andare contro. E i suoi colleghi di lavoro rappresentano degli stereotipi che, ancora oggi, possiamo ritenere attuali: la vamp Silvani (Anna Mazzamauro), il geometra Calboni (Giuseppe Anatrelli) e tutti gli altri della ditta in cui Fantozzi lavora tormentano la vita di quest'ultimo in situazioni surreali, ma allo stesso tempo realistiche.

Ci sono una scena ed un capitolo del film che vorrei citarvi, perchè analizzare tutto il film diventerebbe un inutile spoiler. La scena riguarda l'esteticamente orrenda Mariangela (Plinio Fernando), la figlia di Fantozzi davanti ai Direttori: un confronto così cattivo da essere realistico, poichè rifletterebbe sul rispetto dei lavoratori. Infatti, dopo che i Direttori vessano Mariangela, essi si dimostrano orribili con il loro stupido carattere, chiamandola Cita (la scimmia di Tarzan) e lanciando delle banane di lei, la quale, offesa, si tiene aggrappata proprio come una vera scimmia. E l'importanza della figura di Fantozzi è evidente quando si presenta nella maniera più umile e nobile davanti ai Direttori, per riprendere sua figlia.




Il capitolo a cui faccio riferimento è l'insieme di scene che riguardano Fantozzi e i suoi colleghi che hanno a che fare con l'Onorevole Direttore Diego Catellani (Umberto d'Orsi doppiato da Renato Mori), loro superiore ed esperto di biliardo. Questa parte del film racchiude la prepotenza raffigurata in Diego come superbo superiore che dà continuamente del "coglionazzo" a Fantozzi, durante la partita di biliardo. Fin dalla prima scena in cui appare, questo personaggio trasmette principalmente molta strafottenza ed intimidazione, dal momento che, proprio nella scena del biliardo a Villa Catellani, costui riesce a terrorizzare i suoi dipendenti col suo carattere austero.




2. Il Secondo Tragico Fantozzi (1976)



Personalmente, ritengo che il sequel di "Fantozzi", sempre creato dallo stesso staff del primo, sia meglio del predecessore. Negli Anni '70 diventa importante fare dei seguiti ai film, perchè la storia non era ancora finita, oppure veniva richiesto dal pubblico un ritorno all'universo di quel film specifico, oppure per motivi commerciali, ovvero dei blockbuster. 

Ma "Il Secondo Tragico Fantozzi" non è un film solamente commerciale, poichè è la continuazione della storia di un personaggio che contiene un capitolo importante a livello di storia del cinema italiano. Certamente, sono sempre fresche ed attuali i capitoli del Duca Conte Direttore Galattico di Semenzara (Antonino Faà Di Bruno) e della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare (Nietta Zocchi), ma vorrei soffermarmi, per questo film, al capitolo de "La Corazzata Kotiomkin di Serghei M. Einstein".



Notate bene che l'interrogatorio di cinema del Dottor Guidobaldo Maria Riccardelli (Mauro Vestri) a Fantozzi non è una scena scritta a caso, poichè entrambi citano vari titoli e registi importanti anceh a livello di studio: si parte con F.W.Murnau, regista di "Nosferatu il Vampiro" (1922) e poi, Robert Wiene, regista de "Il Gabinetto del Dottor Caligari" (1920), il quale film viene citato nella seconda scena del capitolo e David Wark Griffith, primo regista americano a sfruttare il Montaggio Narrativo in "Nascita di Una Nazione" (1915).

Nella scena successiva, vengono citati altri due film e due registi importanti: "Dies Irae" di C.T.Dreyer (1943), 1 ora e 40 minuti, "L'Uomo di Aran" di R.J.Flaherty (1934) e poi, "La Corazzata Potemkin" di Serghej Mihajlovic Eisenstein... 1 ora e 20 minuti!!!

Ma come? Non erano 15 ore come diceva Fantozzi? No! Ma allora, la scena che si vede proiettata nel film di Fantozzi non è l'originale? No. La scena che si vede proiettata nel film di Paolo Villaggio e Luciano Salce è la ricostruzione della scena più celebre del film originale, che viene analizzata in molti libri di studio del cinema, ovvero, quella del Massacro della Scalinata d'Odessa, ricreata a Roma con vari attori rivestiti nel modo più vicino all'originale, con angolazioni diverse da quelle del film di S.M.Eisenstein.

A questo punto, non far vedere direttamente il film originale, invece di stressarsi tanto con una ricostruzione vicina all'originale? Ricercando la celebre versione restaurata del film originale con musiche riprese da varie partiture delle sinfonie di Dmitri Shostakovich, si può notare nel primo dei due video situati qui sotto che il film di S.M.Eisenstein uscì in Russia in versione restaurata proprio nel 1976, cioè quando uscì in Italia "Il Secondo Tragico Fantozzi". Quindi, era impossibile chiedere i diritti d'autore, quando il film originale era ancora in fase di restauro. Morale: lo staff italiano s'è dovuto arrangiare in modo geniale, ricostruendo ad arte la scena sopracitata con tanto di pellicola stropicciata per dare l'effetto "antiquato".



E' vero che il film di Eisenstein era stato fatto per propaganda a favore del comunismo (preciso che si tratta di comunismo russo degli Anni '20. Si parla d'altri tempi, qui!), poichè il regista era un convinto leninista: infatti, S.M.Eisenstein introduce i suoi film più famosi con un brano scritto da Vladimir Lenin, da "Sciopero" (1924) a "Il Vecchio e il Nuovo - La Linea Generale" (1929), ma, al di là della propaganda che Eisenstein stesso voleva trasmettere, rimane un capolavoro della storia del cinema che contiene un mostruoso pathos dal primo all'ultimo minuto, con inquadrature, all'epoca, avanguardistiche.

Anche durante la scena famosa del rogo della pellicola, non vengono citate delle cose idiote: l'occhio della madre, la carrozzella col bambino e il montaggio analogico furono, per paradosso, quei dettagli che resero simbolico il film di S.M.Eisenstein. 

3. Fantozzi Contro Tutti (1980)



Si tratta dell'ultimo seguito tratto da un libro scritto da Paolo Villaggio su Fantozzi, poichè i restanti sequel sono storie che avranno l'inverso processo di essere riadattati in forma letteraria. All'epoca, la scena della dieta che si vede nel primo film del 1975 fu eliminata per motivi sconosciuti e solo nella versione rimasterizzata di 30 anni dopo venne reintrodotta.

In questo film, la scena della dieta venne rifatta e rimane una delle scene migliori del film, nonchè la più cattiva! Il Dottor Birkermaier (Silvano Spadaccino) sottopone Fantozzi ad una cura dimagrante, specialmente in una prova atroce: veder mangiare il dottore stesso che gode con le sue polpette di carne e patate costruite a mò di piramide. Come si fa a non reagire come Fantozzi in quel momento?



Oltre a questa scena, cito anche le scene inquietanti della Coppa Cobram, nelle quali il Visconte Cobram, nuovo superiore di Fantozzi & C., costringe i suoi dipendenti ad orribili esercizi ciclistici, per poi arrivare alla surreale corsa finale.

Si sente parecchio la differenza di regia, da Luciano Salce a Neri Parenti, ma non molto quella del cambio d'attrice per la Pina, da Liù Bosisio a Milena Vukotic. La trama, stavolta, viene strutturata come un elenco di sketch un po' ripetitivi, rispetto ai due predecessori.

4. Fantozzi Subisce Ancora (1983)



Questo sequel presenta dei cambiamenti alti e bassi: per bassi, intendo la morte per infarto improvviso di Giuseppe Anatrelli, l'attore che interpretava il Geometra Calboni, che causò anche la "morte improvvisa" del suo personaggio causata lentamente dalla sostituzione con Riccardo Garrone, il quale, con rispetto per la sua recitazione, non raggiungeva il carisma e l'eleganza dell'originale.

Nonostante ci siano delle scene esilaranti, come i momenti di Mariangela che diventa mamma, la scena a doppio senso di Loris Batacchi (Andrea Roncato), il weekend in spiaggia coi colleghi (e con  e le Olimpiadi Impiegatizie del Ragionier Fonelli alias Cobram II (Michele Mirabella, oggi conduttore di "Elisir" di Raitre), ce n'è una in particolare che vorrei citare, poichè ancora attuale: si tratta del breve capitolo delle tribune elettorali con successive votazioni, dove si vedono i volti politici dell'epoca doppiati a mò di parodia da varie voci di cui non si sanno ancora i nomi.

La scena in questione mostra la confusione di un cittadino elettore che è rincoglionito dai vari nomi dei partiti e dalla moltitudine di programmi elettorali, per i quali non sa proprio chi scegliere. Infatti, Fantozzi è lì a pensare da due interi giorni insonni! Come si fa a non avere in tilt il cervello, dopo aver sentito 8 voci insisenti? Attualmente, i partiti sono molto più di 8, con tutti gli indipendenti che stanno esistendo adesso, come se si sfornasse del pane ogni giorno...




Dopo questa scena, si ha un finale facilmente dimenticabile ed anche inutile, con Fantozzi che viene scaraventato in una zona incendiaria da un elisoccorso.

5. Super Fantozzi (1986)



Nonostante alcune ripetizioni di frasi e gesti cult, il film contiene un viaggio nel tempo con Fantozzi che fa da essere umano sfortunato "ad vitam", partendo dalla sua Creazione che è la parodia della Creazione Biblica stessa. Ed il ritorno di Liù Bosisio nei panni della Pina ci sta a pennello!

Si può notare la partecipazione di Luc Merenda, attore noto nei film polizieschi degli Anni '70/'80, il quale dev'essersi molto divertito a fare questo film con Paolo Villaggio. Un altro segmento che mi piace è quello di Fantozzi all'epoca biblica di Lazzaro, il quale si risveglia per inveire contro colui che voleva la sua eredità, ricorrendo ai soliti clichè che, comunque, funzionano.

Un altro momento esilarante è quello di Fantozzi alle Crociate, dove si ha l'immortale sequenza della spada d'Escanbar, ehm, Eskizzbul, Enscaldar... EXCALIBUR, IMBECILLE! Infine, un segmento che ritengo ancora attuale è quello del "giorno d'oggi", cioè quello in cui Fantozzi e Filini vanno alla partita Italia-Scozia, la quale diventa una crescente situazione surreale, fino al punto di arrivare in uno stadio ridotto ad un campo militare in piena guerra, raffigurando la surriscaldante tifoseria calcistica. Non è cambiato molto da quel film ad oggi.



6. Fantozzi Va In Pensione (1988)



Credo che sia il seguito più romantico e dolce della saga, dove si vede Fantozzi in crisi da neopensionato, il quale, nella scena linkata sotto, torna al lavoro dimenticando di essere andato in pensione da poco. E qui comincia il frammento più deprimente dell'intera storia fantozziana. Di certo, la scena più esilarante rimane quella in cui Ugo e Pina vanno al cinema pornografico, per la visione del film "Le Casalingue".

Dopodichè, si sente la tristezza trasmessa dalla crisi di Fantozzi, la quale raggiunge l'apice nella scena del Concorso di Lavoro, che potrebbe essere ancora attuale, nonostante sia tragicomica. Fino ad arrivare alla dolce scena di Pina ed Ugo, quando quest'ultimo ha notato di nascosto gli sforzi che sua moglie ha fatto per aiutare suo marito con la sua crisi da pensionamento.



7. Fantozzi Alla Riscossa (1990)



Comincia il declino annunciato già da Paolo Villaggio in una rara intervista fattagli durante la produzione del precedente "Fantozzi Va In Pensione", dove Fantozzi è, ormai, divenuto un personaggio a scopo più commerciale che artistico che lo fa divertire.



Nonostante ciò, ci sono degli elementi di questo sequel che si salvano, come la gag del pesce spada e la scena, con satira ancora attuale, dell'avanzamento di carriera di Fantozzi, con abbreviazioni ridicole, ma funzionanti, di gradi di lavoro crescenti.



Da notare che c'è una sola scena dell'universo fantozziano in cui recitano insieme padre e figlio: mi riferisco alla scena dell'Hooligan interpretato da Pierfrancesco "Piero" Villaggio (figlio di Paolo) che "maltratta" Ugo per renderlo delinquente quanto lui. Personalmente, questa scena non mi ha tanto attirato...

8. Fantozzi In Paradiso (1993)



Questo sequel contiene vari sketch in stile Neri Parenti, ma continua la storia della Famiglia Fantozzi, dove i coniugi Ugo e Pina vengono sfrattati ingiustamente ed improvvisamente da Mariangela e suo marito Bongo (e quale miglior marito poteva essere per Mariangela, se non un gorillone peloso?). Quanta soddisfazione nel vedere quell'egoista di Mariangela che si becca i cornetti tirati in piena faccia dai suoi genitori, i quali dopo lo sfratto, si sentono pure questa pretesa! Penso sia anche un modo perfetto per "salutare" Plinio Fernando, il quale si ritirò dal mondo del cinema per lavorare come scultore e pittore, ambizione che aveva da anni.


Permettetemi d'includre anche questa breve sequenza di Pina contro il depresso Fantozzi. Ovvero, la mia preferita del film.



L'altro segmento del film davvero esilarante è il weekend d'amore tra Ugo Fantozzi e la Signorina Silvani (supplicato da Pina alla S.Silvani, dal momento che suo marito morirebbe entro sette giorni per malattia), dove si assiste finalmente alla tremenda ed attesissima sequenza terremotata del sesso sfrenato tra Ugo e la sua patita amante! 



9. Fantozzi - Il Ritorno (1996)



Dal 1988, Fantozzi divenne un cinepanettone da pubblicare commercialmente nella Settimana di Natale. Penso che il segmento più esilarante del film sia quello in cui Ugo entra in andropausa e comincia a telefonare ossessivamente alla linea erotica presentata da Eva Henger (così è quanto dice il sito Internet Movie Database), col numero in "culimpressione". 



Il resto è di qualità minore, oppure da stracciare: nel primo caso, si tratta delle scene di Fantozzi e Filini, anch'esse esilaranti, ma meno rispetto a ciò che ho citato prima, mentre nel secondo, si tratta della scena di Fantozzi nel bar messicano, per esempio, oppure delle scene dove Maria Cristina Maccà è nei panni di Mariangela ed Uga, la quale non ha simili caratteristiche del personaggio originale. Sono delle scene che mi hanno un po' annoiato, rispetto a quelle citate precedentemente.

10. Fantozzi 2000 - La Clonazione (1999)



Come "Atollo K" (1951) per Stanlio ed Ollio, l'ultimo sequel è un orrore da vedere, a parte per la scena iniziale e per quella finale, dove il Direttore Megagalattico interpretato dallo storico attore Paolo Paoloni ha la nostalgia di Ugo Fantozzi e lo clona. Fine. 

Ma no! Lo spettatore, dopo questa scena, subisce una carrellata di scene inutili con gag e clichè ripetitivi e stanchi, poichè la sceneggiatura non è stata scritta dagli stessi sceneggiatori e nemmeno da Paolo Villaggio ed è evidente il calo di qualità ed il totale sprofondamento fallimentare del personaggio. Il finale, infatti, mostra Ugo che dice a Pina di non sentirsi pronto al prossimo millennio, tanto da voler ospitare un alieno che è già triste di ciò che gli aspetterebbe nel paese in cui è atterrato.



Nonostante ci sia un lento declino del mondo fantozziano, l'universo di Fantozzi si guadagnò ben 4 nomination al Nastro d'Argento e 2 nomination al David di Donatello e la vincita di un ulteriore Nastro d'Argento e di un Ciak d'Oro, entrambi per Milena Vukotic, precisamente per "Fantozzi in Paradiso". Inoltre, nella fine del 2015, "Fantozzi" ed "Il Secondo Tragico Fantozzi" sono stati proiettati in forma restaurata 2K, per la quale vi linko una clip in cui si vede al meglio la qualità dell'immagine con dettagli che, nella forma non restaurata, erano rimasti oscurati.






Vorrei concludere questo articolo, dicendo che Ugo Fantozzi fa parte dei nostri modi di fare, nonostante sia imbranato, sfortunato, ma anche umile ed esilarante. Perchè noi non possiamo essere un po' Fantozzi o un po' Pina? O un poco Signorina Silvani? O anche un pochetto di Calboni e Filini? Io penso proprio di sì, perchè ci rispecchia. Non del tutto, per fortuna, ma sì, ci rispecchia come siamo fatti. Oppure come dovremmo evitare di essere.



Chissà. E' proprio questo il bello di Fantozzi che Paolo Villaggio ci ha trasmesso.


A.D.

giovedì 29 giugno 2017

Flash Reviews - Puntata 1




Benvenuti alla rubrica di FormalMente dedicata al cinema (e non solo!), dove colui che vi sta scrivendo, cari lettori, darà una personale opinione a cinque film per ogni puntata.
Come da titolo della rubrica, non farò delle critiche lunghe, poichè non sono un critico cinematografico e ne parlerò brevemente da spettatore, come se ve ne parlassi dopo averlo visto al cinema o alla tv.

1. La Morte Corre Sul Fiume (1955)

Il film con Robert Mitchum, Shelley Winters e Lillian Gish presenta una tematica ancora attuale, cioè quella del fanatismo religioso. L'antagonista della storia è un predicatore che giustifica i suoi atti violenti, citando a modo suo delle frasi sacre. Questa pellicola rientra nel genere noir, genere cinematografico americano che andava in voga nel periodo 1930-1960 e si sposava bene col genere drammatico o thriller. Il film vanta la presenza (appunto) di Lillan Gish, attrice consacrata anni prima da D.W.Griffith, col film muto "Nascita di una Nazione" (1915).




2. Gioventù Bruciata (1955)

Fu il film che rese noto James Dean, l'attore protagonista morto in un incidente stradale poco tempo dopo l'uscita del film e divenuto subito un modello sociale immortale per le generazioni successive. Un ragazzo problematico comincia a ribellarsi contro tutto e contro tutti, poichè non ce la fa più a sottostare alle regole della sua società, sperando di cambiare qualcosa. Questo film è divenuto importante anche a livello storico: esso è uno dei tanti che davano indirettamente un messaggio di protesta contro il Codice Hays, un regolamento di censura cinematografica che, dal 1934, stava diventando troppo severo ed obsoleto nei confronti delle mode che lo stesso James Dean e i suoi colleghi Natalie Wood e Sal Mineo stavano comunicando al pubblico cinematografico.



3. Il Settimo Sigillo (1956)

Ingmar Bergman, dopo Victor Sjostrom, fu il regista più importante in Svezia e divenne universalmente consacrato con "Il Settimo Sigillo". In questo film, troviamo come protagonista Max Von Sydow, il Padre Merrin de "L'Esorcista" (1973). Ambientato in epoca medievale, il film s'incentra su una partita a scacchi tra l'Uomo e la Morte. E questo è abbastanza per invogliare lo spettatore a dare un'occhiata a questo film.



4. Il Posto delle Fragole (1957)

Rimanendo sulla categoria "Cinema Svedese-Ingmar Bergman", vi consiglio anche quest'altra chicca, la quale è un elegante dramma sentimentale nominato all'Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale (all'epoca,ovviamente). Nel film, si può notare che il protagonista, un medico pensionato che deve ricevere una laurea ad honorem, per il suo dottorato durato mezzo secolo, viene interpretato da Victor Sjostrom, creatore del film horror muto "Il Carretto Fantasma" (1921). Dopo questa collaborazione con Ingmar Bergman, Victor Sjostrom si ritirò in vita privata e morì tre anni dopo. Opera poetica e trascinante.



5. Ben-Hur (1959)

Universalmente noto come il primo film ad aver vinto 11 Premi Oscar nella storia del cinema, il film con Charlton Heston presenta un sontuoso kolossal sui giorni della Crocifissione di Cristo, per la durata di ben oltre 200 minuti! Il kolossal di genere epico/religioso fu molto seguito negli Anni '50 e "Ben-Hur" ne fu la prova filmica. Ultimamente, è uscito il remake di questo film, ma la versione con Morgan Freeman è più commerciale e tirata via rispetto all'originale. Quindi, chi avesse il coraggio di vedere un kolossal lungo come questo, si faccia avanti!



Curiosi di vedere il remake? Prego.




Per questa puntata, è tutto. Alla Prossima!

A.D.

P.S: I video sono tratti da Youtube. Uno dei canali visionati in questo articolo è MovieClips. Consiglio i lettori a dare un'occhiata a questo ottimo canale americano dedicato al cinema.

martedì 27 giugno 2017

Ius soli temperato, ius culturae e immigrazione

In queste ultime settimane si sta discutendo molto sul tema della cittadinanza italiana agli immigrati, in particolare dello ius soli, ossia il diritto di essere cittadini di una certa nazione perché ci si è nati, per i figli degli immigrati. È un tema molto caldo e combattuto tra le fazioni politiche e tra la gente, che si dividono in favorevoli, contrari e astenuti. Ma procediamo con ordine.

Due anni fa è stato approvato alla Camera dei Deputati il ddl 2092, che tratta delle “modifiche alla legge 5 febbraio 1992” e delle “altre disposizioni in materia di cittadinanza”. Questo disegno di legge è stato discusso al Senato solo il 15 giugno scorso, senza il raggiungimento di un risultato, a causa della mole di emendamenti che la Lega Nord aveva proposto per modificarlo. Attualmente, gli schieramenti sono rimasti più o meno gli stessi del 2015: il centrosinistra, la sinistra e i partiti e i movimenti al Governo sono favorevoli; Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia e il resto della destra e del centrodestra sono contrari; il Movimento 5 Stelle si astiene.


A differenza della legge 5 febbraio 1992, detta anche legge 91/1992, il ddl 2092 tiene conto di due fattori:
  1.  uno ius soli “temperato”, che, invece di concedere la cittadinanza italiana ai figli di cittadini stranieri solo per il fatto di essere nati in Italia, come prevede lo ius soli canonico, permette di dare la cittadinanza ai bambini figli di immigrati, nati in Italia e che abbiano almeno un genitore in possesso del permesso di soggiorno permanente o del permesso di soggiorno europeo di lungo periodo; ciò non avviene automaticamente, ma solo attraverso una richiesta composta da una dichiarazione di volontà, che dovrà essere espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale e che dovrà essere data all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore entro il compimento della sua maggiore età. Se nessuno presenta questa dichiarazione, sarà lo stesso interessato a fare domanda di cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.
  2. lo ius culturae, che consente di dare la cittadinanza italiana ai bambini figli di cittadini stranieri, se nati in Italia o giunti qui prima di compiere dodici anni e solo se hanno compiuto almeno un ciclo scolastico o se hanno seguito percorsi di formazione professionale triennali o quadriennali idonei al conseguimento di una qualifica; anche in questo caso la cittadinanza italiana si ottiene solo se viene approvata su richiesta presentata da un genitore che abbia la residenza legale in Italia o direttamente dalla persona interessata entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.

A mio avviso, questo ddl è riduttivo: non tiene conto delle situazioni di estrema povertà in cui versano molti immigrati, povertà che impedisce loro di avere un permesso di soggiorno di lungo periodo, in quanto sprovvisti di uno dei requisiti fondamentali per poterlo avere, ossia un reddito non inferiore all’importo annuale previsto dall’assegno familiare; un altro requisito, quello della disponibilità di un alloggio idoneo per lo Stato, per molti diventa una chimera. Senza contare che molte bambine, vuoi per povertà vuoi per maschilismo, non possono andare a scuola e non possono imparare, di conseguenza, la cultura italiana, che bisogna conoscere per ottenere la cittadinanza. Insomma, è una riforma che lascia fuori tante, troppe persone.


Neifile

martedì 13 giugno 2017

Quando il fascismo prende voti

Ci sono fenomeni sotto gli occhi di tutti, che vengono ignorati finché non diventano importanti. È il caso della “Lista dei Fasci italiani del lavoro”, chiaramente neofascista nel nome, nel logo e nei contenuti, che ha raggiunto il 10,41% delle preferenze a Sermide e Felonica, comune in provincia di Mantova, cosa che ha garantito un posto in consiglio comunale alla loro candidata sindaco. È la quarta volta che questa lista si presenta alle elezioni negli ultimi quindici anni ed è stato il quotidiano La Repubblica a puntare il dito su di essa.

Il problema è questo: l’ordinamento italiano, con la legge 645/1952, detta anche “legge Scelba”, vieta la formazione di gruppi e associazioni fascisti e neofascisti, la diffusione dell’ideologia fascista e, di conseguenza, la candidatura alle elezioni con partiti e movimenti di questo tipo. Si chiama “apologia di fascismo” ed è un reato penale punibile con l’arresto e un periodo di detenzione che va dai 18 mesi ai 4 anni. Da quando è entrata in vigore, molti hanno cercato di dimostrarne l’incostituzionalità, con scarso successo. Più recente è la legge 205/1993, detta anche “legge Mancino”, che punisce tutti coloro che promuovono l’ideologia nazifascista, incitano alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; anche la violazione di questa legge prevede il carcere o sanzioni pecuniarie. Persino la stessa Costituzione, nella XII disposizione transitoria finale, vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del Partito Fascista.


Nonostante la legge sia ancora in vigore, sono sempre di più le formazioni fasciste e neofasciste che sono state create per accontentare un elettorato nostalgico della dittatura di Mussolini. Forse il più celebre attualmente è il movimento di CasaPound, formazione politica di un gruppo preciso che ogni tanto viene condannato, o comunque processato, per atti di violenza o, appunto, per apologia di fascismo. Tuttavia questo non ha impedito loro di candidare 13 aspiranti sindaco in altrettanti comuni di una certa grandezza, con una popolazione sopra i 15 mila abitanti, ottenendo, in particolare, l’8% delle preferenze a Lucca.

Senza contare il merchandising a tema fascista e nazifascista che ha un fiorente mercato, nonostante ben due proposte di legge contro souvenir, cimeli vari e soprattutto contro il saluto romano, simbolo di questa ideologia, che racchiude in sé tutto l’orgoglio di appartenere a questi movimenti, gruppi, partiti e associazioni e che dimostra chiaramente l’adesione alle idee nazifasciste. Per non parlare, poi, dei gruppi, delle pagine e dei profili che pullulano sui social, con chiaro intento di incitamento all’odio e di apologia del nazifascismo.

Perché succede tutto questo? Perché, se il fascismo è messo alla berlina per ovvi motivi storici, i fascisti e i neofascisti non vengono puniti, e anzi possono candidarsi alle elezioni e prendere voti da chi crede che una dittatura come quella che c’era nel Ventennio sia meglio di questa serie di governi? Perché stupirsi solo se ottengono dei risultati? Chi avrebbe dovuto impedire tutto questo ha messo la testa sotto la sabbia fino ad adesso e, sono sicura, ce la rimetterà non appena l’ondata di scandalo post-amministrative sarà terminata e i ballottaggi saranno stati fatti. Penso che, di questo passo, il fascismo avrà sempre più potere.

Neifile

lunedì 5 giugno 2017

Intervista a ... Fiorella Atzori

Nel web, si sa, si può trovare di tutto, dalle cose più serie a quelle più leggere e divertenti. Sgrammaticando si trova nel mezzo di queste due categorie, in quell'immensa fucina di talenti (veri o presunti) chiamato Youtube. Autrice di questo progetto, tutto incentrato sulla grammatica e la lingua italiana, è l'edu-tuber Fiorella Atzori, che, con chiarezza ed un pizzico d'ironia, insegna l'italiano agli stranieri e corregge gli errori di chi, in Italia, ci è nato. L'italiano, ammettiamolo, è una lingua complessa e Fiorella Sgramma ci viene in aiuto coi suoi video. Questo 2017 ha portato un'altra novità: la casa editrice Centauria ha pubblicato il libro "Sgrammaticando - Salviamo l'italiano dalla rete", scritto dalla stessa Fiorella, che riassume in cinquanta capitoli quanto condiviso finora sul web.
Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio.

Il tuo libro "Sgrammaticando - Salviamo l'Italiano della Rete" è la consacrazione del tuo progetto su Youtube, "Sgrammaticando", in cui cerchi di insegnare la lingua italiana agli stranieri e correggi gli errori degli italiani. Cosa ti ha spinta verso questo argomento?

In realtà il mio intento non è mai stato cercare di insegnare la lingua italiana agli stranieri. Il canale YouTube Sgrammaticando è nato poco più di 5 anni fa con tutt'altro scopo: essere utile ai giovanissimi italiani nel ripasso della grammatica italiana fatta a scuola. Ho pensato di trattare questo argomento spinta da un debole per l'italiano corretto - che mi ha sempre caratterizzato - e dalla voglia di comunicare, condividere, sentirmi utile come tanti altri youtuber, all'epoca, lo erano per me.

Ti sei laureata in Scienze della Comunicazione a Cagliari, con una tesi sulla natura innata del linguaggio. Qualcuno potrebbe dire che, finchè ci si capisce, gli errori sulla lingua, italiana o straniera che sia, non contano più di tanto. Perché, invece, è importante non farne ed esprimersi in modo impeccabile?

La perfezione non esiste e secondo me non bisogna aspirare a non commettere alcun errore per esprimersi in modo "impeccabile". Piuttosto bisognerebbe cercare di evitare perlomeno gli strafalcioni, gli errori davvero gravi; tutto il resto - come ad esempio parlare un italiano curato e talvolta forbito - dev'essere frutto di un interesse personale, di una libera scelta. L'italiano è la nostra lingua, mi sembra il minimo non trattarla male.


Oggi, i tuoi video educativi sono visti anche all'estero, con tanto di richieste da parte dei tuoi fan internazionali: da quando il tuo canale "Sgrammaticando" è stato oggetto d'interesse anche "Oltre-Italia"?

Da pochissimo dopo la sua nascita, in realtà. Come ho scritto prima, l'intento iniziale era quello di raggiungere i giovanissimi italiani, ma inaspettatamente è arrivato un altro tipo di pubblico costituito principalmente da stranieri.

Dopo la pubblicazione del libro "Sgrammaticando", Rai Letteratura ti ha dedicato un articolo e Radio Vaticana ti ha concesso un'intervista telefonica a "I Giorni della Bibbia". Come ti sei sentita ad aver avuto questi riconoscimenti da due siti di una certa importanza?

Onorata e tanto emozionata. Il mio progetto, in fondo, è molto semplice; il fatto che venga notato in primis da una casa editrice, poi da media importanti e altre personalità mi rende felice, soddisfatta e soprattutto tanto grata.

Attualmente, vivi in Toscana, in un piccolo paese. Come mai hai scelto di continuare la tua attività in provincia e non ti sei buttata nella mischia come altri youtuber che hanno scelto di trasferirsi a Milano o Roma?

Prima di tutto non sono assolutamente una tipa da città. Non potrei mai vivere in città, sarà che sono cresciuta in un minuscolo paese della Sardegna, prima di trasferirmi qui in Toscana. Vivere in città mi soffocherebbe, non sono un'amante del traffico, del caos, del cemento che copre ogni angolo. Le grandi città come Milano e Roma pullulano di opportunità, o almeno questo è quello che si sente dire, ma per fare ciò che amo, ora come ora, non occorre che mi trasferisca in città. Dal mio computer posso fare tutto. Ma mai dire mai, comunque, la vita è in continuo cambiamento... quindi chissà cosa succederà in futuro!

Dopo 401 video educativi prodotti negli ultimi 5 anni e un libro scritto, quali sono le tue prossime attività? Tra queste, ci potrebbe essere qualcosa d'alternativo al tuo e-learning di grammatica già molto apprezzato?

Ci sono diverse idee e progetti in corso di pianificazione, ma sempre legati a ciò che faccio su YouTube: Sgrammaticando è in continua evoluzione! A qualcosa di alternativo o completamente diverso, sinceramente, non ho mai pensato.

Ringraziamo Fiorella per la sua disponibilità a questa intervista.







Neifile e A.D.



mercoledì 17 maggio 2017

My Poor Breaking Opinion - 5 of 5

E' ora di concludere questa mini-rubrica dedicata a Breaking Bad, la serie americana che, ancora oggi, è molto amata dai suoi fan e che ha avuto una costante critica positiva, considerando l'ultima delle 5 stagioni la migliore della serie, sia a livello di critica che di pubblico.

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L'inizio di stagione presenta, per la prima volta nella serie, un flashforward: esso è il termine di una scena accaduta dopo gli eventi che si vedono nelle scene successive di un episodio o di un film ed in Breaking Bad, si tratta del prologo della Stagione 5, dove si vede un barbuto Walter che prosegue la sua vita in incognito, sotto falso cognome.

Una scena che ha catturato davvero la mia attenzione è la sequenza di Walter, Jesse e Mike che riescono ad occultare le prove, con un metodo scientifico ben congegnato: qui, Walter riesce a riavere la leadership che aveva precedentemente perduto con Gustavo Fring, mostrandosi duro anche nei confronti di Saul, definendolo pure "un avvocato da due soldi".

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Devo dire che ho fatto fatica a capire cosa c'entri questo Signor Schuler con la storia, ma le inquadrature della sequenza, dove costui guarda il logo di Los Pollos Hermanos in via di dismissione e vede poi la Polizia ad indagare su di lui, ci fa capire che esso poteva avere a che fare con Gustavo Fring e quindi, si spiega in modo evasivo e dubbioso il suo suicidio.

Prima che Mike veda a casa sua Walter e Jesse, sta guardando (non casualmente) la scena della tempesta de "L'Ammutinamento del Caine" di Edward Dmytryk (1954), come se lui stesso si stesse sentendo in alto mare e poi, quando vede i due protagonisti, Mike ammonisce Walter, considerandolo caratterialmente come "una bomba pronta ad esplodere in un momento nel quale dovrà essere assente.

La scena di Mike che punta la pistola all'odiosa e falsa Lydia è di una tensione che minaccia pure lo spettatore che sta guardando, vedendo finalmente il carattere duro di questo personaggio.
Il finale mostra un Walter White molto più cattivo rispetto alle altre volte, nella sequenza in cui lava i piatti e, dopo la telefonata di Mike che accetta di collaborare insieme a lui e Jesse, sorride in modo maligno, per essere riuscito a manipolare un doppiogiochista come lui. E non è finita qui...Skyler sta avendo molta paura di Walter!

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In questo episodio, l'unica scena che mi ha dato una particolare soddisfazione è quella del confronto di Marie e Skyler al suo autolavaggio: la petulante Marie viene finalmente zittita dall'esaurita Skyler!

E non aggiungo altro!!! A parte la questione del doppiaggio: Alessandra Korompay, doppiatrice della moglie (?) di Walter ha dato un'interpretazione più "soft", rispetto all'originale di Anna Gunn, la quale emana degli "SHUT UP!" a crescente livello, fino all'estremo che la porta al suo esaurimento. In entrambi i casi, le interpretazioni sono comunque godibili.



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L'inizio dell'episodio dà sollievo allo spettatore nel vedere il protagonista che si diverte a cambiare le macchine con il figlio, come se gli sceneggiatori si divertissero con la nostra ansia.

Durante il proseguimento dell'episodio, si nota l'evidenza dell'esaurimento nervoso di Skyler, la quale non ne può più di Walter, perchè cos'altro possiamo pensare noi spettatori, se non questo? Inoltre, il loro confronto successivo dopo il tentato suicidio di lei nella piscina mostra la definitiva rottura tra i due, tramite le loro parole più acide di un limone mangiato coi denti, tra le quali, l'ultima offesa finale da parte della moglie: "...aspetterò fino al ritorno del tuo cancro!".



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In questo episodio, il lungo segmento scenico del furto di metilammina (sostanza base della metanfetamina) caricata in un treno è strutturato come una Mission Impossibile composta da una corsa contro il tempo, inserendo delle perfette tempistiche che aiutano Jesse, Walter e Todd, il loro nuovo aiutante che lavorava come loro disinfestatore per il loro laboratorio, ad eseguire bene quest'azione.

Ma il peggio deve ancora arrivare, quando il finale dà un tremendo shock allo spettatore: dopo le risate per il furto eseguito con successo, un bambino in motocicletta visto da noi nella scena iniziale dell'episodio, viene ucciso da Todd, per non avere testimoni del fatto, nonostante le avvertenze di Walter.



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L'inizio dell'episodio mostra qualcosa d'orribile, che non può essere evitato: il bambino... meglio che non ve lo dica. Durante l'episodio, la storia fa il suo normale prosieguo...per poi arrivare ad un'imbarazzante cena tra Walter, Jesse...e l'ex-moglie Skyler! A Casa White!!!

Questa scena mostra quanto, ormai, sia evidente il muro psicologico protettivo di Skyler verso Walter, perchè lei, ora, lo vuole morto in solitudine.

Una curiosità: ma Saul non sembra vestito come il Joker di Jack Nicholson?


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L'inizio dell'episodio è puro western contemporaneo, dove al posto dei soliti cowboy ci sono degli uomini con jeans e giubbotti in pelle/cotone ed avviene un dialogo che sarebbe stato bene con le scenografie dei film alla John Wayne.

Durante l'episodio, si avverte una certa tensione palpabile nella visione dell'episodio e la si avverte soprattutto nel cambiamento caratteriale di Walter, il quale è diventato talmente egoista e cattivo, da perdere la collaborazione di Jesse e di uccidere Mike, in una struggente scena finale con fotografia in stile western, che rivela l'importanza del ruolo dell'odiosa Lydia.



Tutti i nodi, in questo episodio, stanno lentamente arrivando al pettine...

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L'inizio dell'episodio è davvero acido: Walter ha deciso di rompere i legami con Jesse, escludendolo in modo drastico, chiudendogli la saracinesca del suo nuovo laboratorio di metanfetamina alle sue spalle, lasciandolo spaesato dal suo stesso comportamento.

Proseguendo la visione dell'episodio, la lunga scena montata ad arte degli omicidi dei nove uomini che potevano rivelare gli spacci di droga di Walter, eseguito da terzi, con sottofondo di "Pick Yourself Up" di Nat King Cole, rammenta molto la lunga sequenza del battesimo di Mary Corleone ne "Il Padrino" di Francis Ford Coppola (1972): chi ha visto questa pietra miliare del genere gangster, sa per certo che, durante il battesimo, gli uomini di Michael Corleone uccidono tutti i "traditori" di Don Vito Corleone, suo padre, anch'essa montata con la tecnica del montaggio alternato.

Il confronto di Skyler e Walter, ormai non più marito e moglie, ma soci criminali, rappresenta il fatto che il protagonista ha raggiunto l'apice del suo obiettivo...

Ehm...quale obiettivo? Oh oh...il protagonista non ha più un obiettivo: la famiglia s'è sgretolata, i rapporti familiari pure ed anche il suo legame con Jesse...un momento! Il confronto di Jesse e Walter, dove quest'ultimo, alla fine, gli lascia alla porta le borse piene di soldi che rappresentano la sua parte composta dagli ultimi spacci creati con la formula che li ha sempre tenuti uniti.

Qui, le parti s'invertono: se, alla prima stagione, Jesse dette la parte di Walter, lanciando in modo stizzito le sue banconote per aria durante la loro polemica alla Terrazza White, adesso è Walter che usa un metodo più cattivo per vendicarsi (forse) della sua iniziale arroganza, mandando lo stesso Jesse in completa paranoia.

E poi, eccoci al miglior colpo di scena più cruciale di tutti! A parte il fatto che, ormai, il figlio diversamente abile di Walter e Skyler non si chiamerà più Walt Jr. ma Flynn, Hank va in bagno (cosa comune per tutti,no?) e, mentre deve stare lì al gabinetto, vuole leggere qualcosa. Per puro caso (!!!), Hank prende il libro di Walt Whitman "Foglie d'Erba" che Walter teneva nascosto nel bagno e, sfogliandolo casualmente, scopre ciò che gli mancava nel suo mosaico mentale: la dedica di Gale Boetticher "All'altro mio W.W. preferito. E' un onore lavorare con lui. Cordialmente, G.B." lo riporta al precedente confronto diretto tra lui e Walter, nel quale aveva il suo obiettivo DAVANTI AI SUOI OCCHI e l'episodio si conclude con un'espressione attonita e totalmente giustificata di Hank, per la quale lo spettatore non ha bisogno di domandarsene il motivo.



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Premessa: gli ultimi otto episodi della serie, da questo in poi, sono stati trasmessi più tardi, perchè il creatore Vince Gilligan aveva richiesto più tempo alla produzione per l'elaborazione delle sceneggiature di questi episodi.

Un altro flashforward del barbuto Walter White che ritorna a casa per prendere una fiala di ricina che aveva precedentemente nascosto nella presa elettrica della sua camera, nella sua casa in disuso, introduce questo inquietante episodio, con regia di Bryan Cranston, interprete pluripremiato del protagonista.

Adesso, Hank è diventato fondamentale per la trama, dal momento che ha scoperto il lato criminale di Walter. L'inquietudine diventa enorme, quando Hank e Marie fanno un incidente con la macchina, a causa della crisi di panico di lui, divenuta più forte delle precedenti.

Perchè Lydia mi pare tanto odiosa? Perchè è talmente pretenziosa ed avida che questa cosa viene notata pure da Skyler, la quale la caccia via dall'autolavaggio, al fine di non permetterle di manipolare il suo ex-marito.

I pochi secondi del primo piano di Jesse a casa sua con Badger e Skinny Pete danno una sensazione di trip, come se noi spettatori fossimo drogati quanto lui. Il lungo confronto di Walter e Jesse da soli in casa di quest'ultimo è l'ennesima manipolazione da parte del primo verso il secondo, per oscurare la verità sulla morte di Mike. E questo accade in modo perfetto, perchè basta una parola fuori posto e Jesse poteva andare fuori di testa.

Poi, si arriva alle successive scene in cui Walter scopre che il libro di Walt Whitman preso da Hank è sparito (lui non sa che l'ha preso proprio Hank!) e scopre anche d'essere stato pedinato mentre era in macchina. E' l'inizio di una gravissima catastrofe che coinvolgerà ogni personaggio principale della storia, con una conclusione ancora incognita.

L'ultimo segmento dell'episodio presenta l'estrema stanchezza di Jesse che si vuole disintossicare da tutta quella droga, dando via parte dei soldi guadagnati con gli spacci fatti finora ad un intero quartiere, in piena notte. E non solo...dopo questa scena, il giorno dopo, ecco finalmente il faccia a faccia tra Hank e Walter, dove il primo smaschera finalmente il secondo.

E poi, l'ennesima manipolazione di Walter verso Hank conclude l'episodio, dando allo spettatore il dubbio di come andrà a finire il loro fondamentale confronto.



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L'episodio è intitolato "Sepolto", perchè "Tutti i nodi arrivano al pettine" era troppo lungo. A parte l'ironia, c'è da dire che questa unica parola nasconde il significato sottinteso della drammatica di tutte le azioni criminali che Walter White ha commesso.


L'ultimo confronto acceso di Marie e Skyler è traumatizzante, dal momento che quest'ultima non ne può più di questa situazione ed è combattuta: se lei avesse parlato a sua sorella, l'ira di Walter si sarebbe scatenata su di lei e quindi, ha preferito il male minore.

Questa lite è angosciante, perchè oltre alla scoperta di ogni cosa, si rivela anche come siano cambiati i caratteri dei personaggi, dalla loro felicità dei primi episodi fino alla loro rabbia che li separa definitivamente, a causa degli eventi.

La scena del confronto tra Walter debole e Skyler apprensiva ed infelice mostra il lato cattivo della ex-moglie del protagonista che vuole proteggere il suo socio a tutti i costi, per proteggere anche i soldi che Walter vuole destinare alla famiglia, come voleva fin dall'inizio.

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L'episodio contiene un viscerale confronto tra l'arrabbiato Hank, la triste Marie, il manipolatore Walter e la cattiva Skyler: escludendo Marie, sembra di vedere uno scambio di dialoghi che ricorda il duello cruciale de "Il Buono, il Brutto e il Cattivo" di Sergio Leone (1966), con il loro celebre gioco di sguardi di sfida, oppure, includendo anche lei, si può notare i ruoli western che possono coprire i quattro: Hank è lo sceriffo; Marie è la moglie dello sceriffo; Walter è il fuorilegge; Skyler è la prostituta amante del fuorilegge.

Il segmento finale mostra un Jesse arrabbiatissimo che si sente, ancora una volta, manipolato da Walter e, prima massacra Saul e poi irrompe a casa White, bagnandola di benzina, causando un'ansia da tachicardia allo spettatore, fino alla fine!



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La prima parte dell'episodio presenta Walter che difende Jesse dalle accuse indirette di Skyler, riguardo al cospargimento di benzina nella loro casa, prima che loro alloggino in hotel. Poi, il flashback di Hank che irrompe a Casa White per fermare Jesse, il quale era intento ad incendiarla, collega le scene precedenti, col povero Jesse che si sente impotente verso Walter, dopo aver scoperto che quest'ultimo ha avvelenato Brock, il figlio di Andrea, la sua ex-fidanzata.

Un altro flashback mostra l'ultimo abbraccio tra il padre Walter ed il figlio Flynn, nel quale ci sono dolcezza e tristezza allo stesso tempo. La scena finale è l'inizio di un lungo duello psicologico tra Hank, Jesse, Gomez e Marie e Walter e Todd e lo zio di quest'ultimo.

E' l'inizio della fine...

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L'intero episodio mostra un prosieguo della storia che porta lo spettatore ad un costante crescendo d'ansia, fino al confronto finale azionistico tra la gang di Todd e la DEA, con Jesse e Walter messi in custodia, come se Hank e Gomez avessero detto loro: "Mettetevi da parte, che questa faccenda la risolviamo noi!"



Infatti, la sparatoria si arresta solo con uno stacco nero.

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E' l'inizio del gran finale della serie, dove si ritorna ad un flashback risalente ai primi tempi della collaborazione tra Jesse e Walter, dove l'ambiente è lo stesso in cui muoiono Hank e Gomez: prima il secondo e poi il primo.

La morte di Hank non accade in modo banale, cioè col solito "ultimo monologo", ma in modo improvviso, senza neanche dire il completo comando. Una morte a sangue freddo che sconvolge e rende disperato Walter, con un'espressione davvero figurata. Complimenti, Bryan Cranston!
Un altro acido colpo di scena è il modo in cui Walter viene isolato ed anche il modo in cui dice a Jesse di aver lasciato morire Jane, dato che aveva la possibilità di poterla facilmente salvare (ricordate Krysten Ritter nella Stagione 2?).

Complimenti ad RJ Mitte, Anna Gunn e Betsy Brandt (Flynn, Skyler e Marie) per la loro interpretazione nel triste,ma doveroso confronto tra i tre, in cui si rivela tutto al povero Flynn.

Poi, il successivo confronto intenso della Famiglia White è composto da bravi attori, un'eccellente regia e delle ottime inquadrature originali, come la caduta di Walter e Skyler nella loro isterica lite ripresa con la telecamera che segue la loro colluttazione come se fossero due animali in fase di lotta.

L'ultimo segmento finale è molto triste: Walter scopre dalla prima parola di Holly che lei vuole sua madre, quindi deve trovare il modo per riportarla, senza tornare alla casa sorvegliata dai federali. La telefonata di Walter a Skyler è addirittura peggiore, quando lui dice nel modo più drastico che non si vedranno mai più e che Hank è morto e sepolto.


(Ho voluto caricare questo spezzone coi sottotitoli per fare un confronto 
tra dialogo originale e quello adattato dal doppiaggio)

Poi, il momento scioccante della bambina...Walter, in lacrime, lascia di nascosto sua figlia agganciata al sedile di un camion dei vigili del fuoco, con l'ultima inquadratura della sequenza dei vigili che trovano la bimba, con quest'ultima che ha una faccina triste e tenera.

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Il penultimo episodio della serie mostra la deprimente sorte di tutti i personaggi: da Skyler che viene minacciata dalla gang di Todd a Saul Goodman che dice addio a Walter White, per poi arrivare ai momenti precedenti del flashforward dell'inizio della stagione, dove Walter si ritrova in una baita sperduta, grazie all'aiuto di Robert Forster (per chi non lo sapesse, costui fu nominato all'Oscar per il miglior attore non protagonista di "Jackie Brown" di Quentin Tarantino).

Anche Flynn, ora, rompe definitivamente il contatto col padre criminale, augurandogli la morte e Walter sembra non avere più un obiettivo vitale...finchè non ascolta la TV, dove rispuntano fuori Gretchen ed Elliot, i quali, dopo varie avversità, lo ritengono solo ora un gentile benefattore. Solo così, si riaccende il lato cattivo di Walter White!



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Finalmente, eccoci al Finalissimo della serie visto in prima visione da oltre 10 milioni di telespettatori americani. Soddisfacente al punto perfetto il confronto tra il "cattivissimo" Walter e gli "stupidotti" Gretchen ed Elliot, ora proprietari di una lussuosa casa residenziale, nel quale lui si mostra astuto e minaccioso verso i due, creando una minaccia perfetta per i due, con l'aiuto dei due personaggi che, prima, lo avevano già conosciuto insieme a Combo: Badger e Skinny Pete!

Jesse sta in condizioni davvero pietose; incatenato nel laboratorio di Todd & C., lavora senza soddisfazione e senza libertà e dopo questa scena, eccoci al presente e questa volta, per davvero!

Il secondo segmento si conclude con l'inquadratura che zooma la stevia messa nella camomilla di Lydia, dopo che costei sottovaluta ingenuamente le teorie di Walt, avendo detto questo a Todd.

L'ultimo confronto tra Skyler e Walter è un vero e proprio addio molto triste, così come la scena successiva di Walter che vede di nascosto suo figlio Flynn, dopo che quest'ultimo, nel precedente episodio gli ha detto di dover morire.

E così, dopo varie peripezie, eccoci al segmento finale, l'ultimo di tutti, dove Walter deve cercare di salvare Jesse dalla banda di Todd, in un confronto finale molto sanguinoso.

Dopo la carneficina, Jesse vede Walter è ferito e prossimo a morire e l'ultimo confronto tra i due è un ultimo scambio di sguardi, come se un padre stesse dando l'addio al figlio o il professore avesse diplomato lo studente, dato che quest'ultima cosa sarebbe più coerente nel loro caso. Jesse Pinkman, finalmente, ride felicemente a crepapelle perchè si sente libero dopo tanto tempo, scappando velocemente con l'auto rimasta sul campo di scena.

La scena finalissima è composta dagli ultimi minuti di vita di Walter White che muore definitivamente, guardando per un'ultima volta ciò che lo aveva tenuto davvero in vita: il laboratorio!

...Bene. Questa rubrica su Breaking Bad finisce qui. Casomai, in articoli singoli, potrei fare altre analisi di altri sulla serie, dal momento che se li merita. Se volete che faccia qualche altra analisi, ditemelo nei commenti.

Grazie e THIS IS NOT METH!


A.D.


P.S.: Breaking Bad è una serie televisiva targata Sony Pictures Television. Tutti i diritti sono riservati.

P.P.S: Rendering a 60 FPS creato dal sottoscritto con Hybrid. A causa del formato progressivo, i video possono essere riproducibili solo su computer.

P.P.P.S: Ringrazio Neifile e Superman per le correzioni grammaticali delle bozze che mi hanno segnalato, prima della pubblicazione.