Ci sono fenomeni sotto gli occhi di tutti, che vengono
ignorati finché non diventano importanti. È il caso della “Lista dei Fasci
italiani del lavoro”, chiaramente neofascista nel nome, nel logo e nei
contenuti, che ha raggiunto il 10,41% delle preferenze a Sermide e Felonica,
comune in provincia di Mantova, cosa che ha garantito un posto in consiglio
comunale alla loro candidata sindaco. È la quarta volta che questa lista si presenta alle elezioni
negli ultimi quindici anni ed è stato il quotidiano La Repubblica a puntare il
dito su di essa.
Il problema è questo: l’ordinamento italiano, con la legge
645/1952, detta anche “legge Scelba”, vieta la formazione di gruppi e
associazioni fascisti e neofascisti, la diffusione dell’ideologia fascista e,
di conseguenza, la candidatura alle elezioni con partiti e movimenti di questo
tipo. Si chiama “apologia di fascismo” ed è un reato penale punibile con l’arresto
e un periodo di detenzione che va dai 18 mesi ai 4 anni. Da quando è entrata in
vigore, molti hanno cercato di dimostrarne l’incostituzionalità, con scarso
successo. Più recente è la legge 205/1993, detta anche “legge Mancino”, che
punisce tutti coloro che promuovono l’ideologia nazifascista, incitano alla
violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o
nazionali; anche la violazione di questa legge prevede il carcere o sanzioni
pecuniarie. Persino la stessa Costituzione, nella XII disposizione transitoria
finale, vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del Partito Fascista.
Nonostante la legge sia ancora in vigore, sono sempre di più
le formazioni fasciste e neofasciste che sono state create per accontentare un
elettorato nostalgico della dittatura di Mussolini. Forse il più celebre attualmente
è il movimento di CasaPound, formazione politica di un gruppo preciso che ogni
tanto viene condannato, o comunque processato, per atti di violenza o, appunto,
per apologia di fascismo. Tuttavia questo non ha impedito loro di candidare 13
aspiranti sindaco in altrettanti comuni di una certa grandezza, con una popolazione
sopra i 15 mila abitanti, ottenendo, in particolare, l’8% delle preferenze a
Lucca.
Senza contare il merchandising a tema fascista e nazifascista
che ha un fiorente mercato, nonostante ben due proposte di legge contro
souvenir, cimeli vari e soprattutto contro il saluto romano, simbolo di questa
ideologia, che racchiude in sé tutto l’orgoglio di appartenere a questi
movimenti, gruppi, partiti e associazioni e che dimostra chiaramente l’adesione
alle idee nazifasciste. Per non parlare, poi, dei gruppi, delle pagine e dei
profili che pullulano sui social, con chiaro intento di incitamento all’odio e
di apologia del nazifascismo.
Perché succede tutto questo? Perché, se il fascismo è messo
alla berlina per ovvi motivi storici, i fascisti e i neofascisti non vengono
puniti, e anzi possono candidarsi alle elezioni e prendere voti da chi crede
che una dittatura come quella che c’era nel Ventennio sia meglio di questa
serie di governi? Perché stupirsi solo se ottengono dei risultati? Chi avrebbe
dovuto impedire tutto questo ha messo la testa sotto la sabbia fino ad adesso
e, sono sicura, ce la rimetterà non appena l’ondata di scandalo
post-amministrative sarà terminata e i ballottaggi saranno stati fatti. Penso
che, di questo passo, il fascismo avrà sempre più potere.
Neifile
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