Lunedì scorso, su Raitre, è stato trasmesso "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi, candidato italiano per gli Oscar che ci saranno fra poco, cioè nel Febbraio 2017. Permettetemi di esprimere la mia delusione riguardo alla scelta che l'ANICA, l'associazione cinematografica che ha l'incarico di scegliere il rappresentante italiano per gli Oscar, ha fatto per questo film.
Innanzitutto, non mi posso unire alla gente delusa del fatto che al posto di "Fuocoammare" non ci sia stato "Lo Chiamavano Jeeg Robot" di Gabriele Mainetti, semplicemente perchè non ho visto quest'ultimo titolo.
La mia delusione si riferisce alla struttura del film, che è stato classificato come documentario: dopo aver visto vari documentari di vario genere, da Michael Moore a Morgan Spurlock, oppure Sabina Guzzanti, o ancora i brevi documentari di Sky targati "VICE", mi sarei aspettato un reportage sul naufragio di Lampedusa con tanto di testimonianze da parte dei soccorritori dei migranti, dando così una forte sensibilità reale agli spettatori.
Ed invece, il film propone un tributo ai film di Pier Paolo Pasolini, con le sue scene silenziose che non mi sembravano adatte ad un film che dovrebbe denunciare le stragi migratorie. Con tutto il rispetto per Pasolini... però un conto è fare un film che denunci alla base le stragi di migranti, cosa che avrebbe il consenso assicurato da parte di Laura Boldrini, attuale Presidente della Camera, mentre fare un film che emargina continuamente italiani e migranti insieme è un altro.
In entrambi i casi, il pensiero di Laura Boldrini sarebbe diventato un film. Peccato che, a prima visione, "Fuocoammare" mi pare che faccia parte della seconda categoria. Le scene di maggior impatto, come la sequenza delle facce tristi e disperate dei migranti salvati dai soccorsi italiani, la breve sequenza atroce dei cadaveri dei migranti ammassati nella stiva e la sequenza del profondo racconto di Pietro Bartolo, un vero medico che ha soccorso i reduci del naufragio di Lampedusa, sono state costruite in un modo troppo sensibile per essere realistico, dando un tono molto shakesperiano alla vicenda.
Le scene sopracitate sono le più adatte ad un contenuto per un film da candidare all'Oscar, perchè l'impatto da parte di esse è immediato, mentre nelle altre c'è una noia mortale che, in alcuni punti, non serviva proprio, come la scena del bambino che vede di notte l'uccellino, oppure la scena del bambino con un vecchio ed il suo compagno di classe. Scene che non c'entravano nulla con la tematica del film, il quale viene ulteriormente rallentato.
Solo perchè ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino, non significa che debba essere nominato all'Oscar, ma io spero che non entri nellla short list dell'Academy, perchè non lo vedo meritevole di questo riconoscimento. Lo vedo vulnerabile di fronte alla sua concorrenza e di paesi concorrenti ce ne sono tanti!
Concludo questa mia riflessione a "prima visione" sul film, dicendo che ho solo espresso la mia opinione personale sull'opera di Gianfranco Rosi, che vale 1 e non 100. Ed ovviamente,non è mia intenzione fare della pubblicità negativa al film. E' una critica su di esso... tutto qui. Se pensate che debba fare una riflessione a "nuova visione", cioè che debba rivederlo una seconda volta per avere un possibile ripensamento, ditemi pure le vostre personali opinioni, commentando sotto il post.
FuocammOrso? Ja!
A.D.
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